Il provvedimento oggetto di questo nostro commento riguarda di Poste Italiane e cosa si può ottenere, come risarcimento, nel caso del ritardo nella consegna.
La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 8070/2024, ha segnato un punto fermo nella eterna battaglia tra l'ex monopolista del servizio postale e gli utenti: se una spedizione arriva in ritardo e causa un danno, Poste Italiane non può cavarsela con il solo rimborso del costo della spedizione (come i famosi 9 euro del “Posta Celere”), ma deve risarcire il danno reale, se dimostrato e prevedibile.
Occorre premettere che il caso sottoposto all'attenzione degli Ermellini è estremamente particolare, in quanto riguardava un’offerta per una gara d’appalto arrivata in ritardo proprio a causa del disservizio postale.
La società mittente, rimasta esclusa nonostante la sua fosse l’offerta migliore, ha citato in giudizio Poste chiedendo i danni per il ritardo nella consegna. Quest'ultima si è difesa, tra l'altro, invocando le varie clausole limitative della responsabilità.
La vicenda è terminata in Cassazione, la quale ha detto NO: quelle clausole sono nulle, perché in contrasto con principi costituzionali e con la parità tra utenti e gestori del servizio.
Se una società pubblicizza un servizio - "veloce e garantito"- nel caso di malfunzionamento, i diritti dei consumatori devono essere tutelati in modo più efficace. Poste Italiane non può limitarsi a restituire il prezzo pagato, ma deve rispondere dei danni.
Una vittoria per il principio della responsabilità vera e non solo simbolica, a tutela di chi si affida – in buona fede – a servizi essenziali.
Corte di Cassazione III^ Sez. Civ. Ordinanza n. 8070/2024 (visibile con browser Opera - VPN attivo).
Poste Italiane - ritardo nella consegna - risarcimento by Consumatore Informato
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