Lo scorso 12 giugno 2025 è entrato in vigore il nuovo "Decreto autovelox", norma che ha introdotto nuove regole per l’installazione e l’utilizzo dei dispositivi di rilevazione della velocità su strade urbane, extraurbane e autostrade.
Il provvedimento, voluto dal Ministero delle Infrastrutture, punta a regolamentare l’impiego degli autovelox e a tutelare maggiormente i cittadini, spesso vittime di sanzioni discutibili o di rilevazioni poco trasparenti.
Vediamo quali novità sono state introdotte.
- Autovelox: stop all’installazione selvaggia da parte dei Comuni
Fino ad oggi molti Comuni installavano autovelox senza particolari vincoli, spesso con l'obiettivo più di fare cassa che di garantire la sicurezza stradale. Dal 12 giugno 2025, tale condotta non è più consentita in quanto le singole amministrazioni comunali non possono più decidere autonomamente l’installazione di nuovi dispositivi.
La norma prevede, infatti, un accordo preventivo tra amministrazione locale e Prefettura per l'installazione dell'autovelox.
Altro aspetto innovativo riguarda la gestione operativa del servizio di rilevazione delle sanzioni amministrative che non può più essere appaltato a società esterne o private, ma deve essere svolto esclusivamente dalle forze di polizia.
In questo modo il legislatore intende evitare derive speculative e garantire che gli autovelox vengano impiegati esclusivamente per finalità di sicurezza stradale.
- Quando è possibile installare un autovelox? I criteri obbligatori
Il decreto stabilisce criteri oggettivi e verificabili che devono essere rispettati per poter procedere con l’installazione di un autovelox:
- Elevato numero di incidenti registrati negli ultimi 5 anni sul tratto stradale interessato;
- Presenza di una velocità media superiore ai limiti consentiti;
- Impossibilità documentata di procedere alla contestazione immediata dell’infrazione da parte degli organi di polizia.
Senza il rispetto di almeno uno di questi requisiti, è fatto il divieto di installazione del dispositivo elettronico nella zona designata.
- Distanze minime obbligatorie tra segnaletica e autovelox
Il Decreto autovelox 2025 introduce precise distanze minime di avviso e di collocazione dei dispositivi, a tutela del principio di trasparenza e prevenzione, evitando sanzioni "a sorpresa":
Su strade urbane:
- 200 metri tra il segnale di limite di velocità e l’autovelox su strade ad alto scorrimento;
- 75 metri su altre strade urbane;
- 500 metri tra due autovelox consecutivi (1 km su strade urbane ad alto scorrimento).
Su strade extraurbane:
- 1 km tra il segnale di limite e l’autovelox;
- 3 km tra due autovelox su strade extraurbane principali;
- 1 km su strade extraurbane locali.
Su autostrade:
- Almeno 4 km tra due dispositivi consecutivi.
Queste distanze sono fondamentali per garantire la visibilità e la riconoscibilità dei dispositivi da parte degli automobilisti, e sono uno strumento importante per prevenire eventuali ricorsi e contestazioni da parte dei cittadini.
- La questione ancora aperta: omologazione degli autovelox
Nonostante la nuova normativa abbia definito in maniera chiara i criteri di installazione e gestione, resta ancora aperta la questione dell’omologazione dei dispositivi.
Ad oggi, molti autovelox in uso non risultano omologati secondo una procedura nazionale unica, generando numerosi ricorsi giudiziari e incertezze sulla validità delle sanzioni (per un approfondimento, clicca qui).
- Autovelox 2025: maggiore trasparenza e più tutele per gli automobilisti
Il nuovo decreto rappresenta un primo passo importante verso un utilizzo più corretto e trasparente degli autovelox in Italia, ristabilendo un equilibrio tra la sicurezza stradale e la tutela dei diritti degli automobilisti. E chiaro che la conoscenza da parte dei cittadini/consumatori è fondamentale al fine di poter essere sicuri della regolarità degli autovelox installati sui tratti stradali.
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