La
trasmissione radiofonica di questa settimana ha concluso il lungo
percorso intrapreso alcuni mesi addietro, finalizzato ad evidenziare
i principali argomenti inerenti l'acquisto di un immobile.
Potendo
sintetizzare tutti gli argomenti trattati in questo ultimo periodo,
possiamo osservare che quando si intende diventare proprietari di un
immobile occorre prestare attenzione, in termini di spese da
sostenere, alle seguenti voci:
a.- costo del mutuo, nel caso in cui l'immobile sia acquistato mediante
il ricorso al credito bancario;
b.- costo dell'agenzia immobiliare, laddove il consumatore intenda
affidarsi ad un professionista che lo assista nella fase della
mediazione immobiliare;
c.- costo del notaio;
Questi
tre aspetti devono essere valutati attentamente dal consumatore, al
fine di poter correttamente individuare il costo che può/deve
sostenere per acquistare la propria casa.
L'omessa
analisi di tali costi, o una valutazione non completamente corretta,
aumenta il rischio da parte dell'acquirente di non poter sostenere
l'operazione finanziaria con il reddito prodotto.
Un
ulteriore argomento che riguarda l'acquisto della casa ha ad oggetto
le tasse che devono essere versate all'atto dell'acquisto, nonché
quelle che devono essere annualmente pagate.
Acquisto
dell'immobile – quali tasse?
Le
tasse che devono essere versate dall'acquirente di un immobile
variano a seconda del tipologia del venditore.
a.
Se il venditore è un soggetto privato, o una impresa non
costruttrice
L'acquirente
deve versare:
- imposta di registro (7%)
- imposta ipotecaria (2%)
- imposta catastale (1%)
b.
Se il venditore è una impresa costruttrice
E'
però vero che se il venditore è una impresa costruttrici, il “peso
fiscale” collegato all'acquisto varia, in quanto l'acquirente deve
vesare il 10% di IVA, nonché euro 168 per l'imposta di registro,
euro 168 per l'imposta ipotecaria, euro 168 per l'imposta catastale.
Quest'ultima
ipotesi si verifica solo nel caso in cui la vendita dell'immobile si
verifica entro anni 4 dall'ultimazione dei lavori.
Si
osserva, inoltre, che nel caso di compravendita tra soggetti privati,
il calcolo delle imposte dovute dalla parte acquirente con la
compravendita immobiliare viene calcolato sul valore catastale
dell'immobile, e non sul corrispettivo versato.
Agevolazioni
prima casa – quali?
Esistono
agevolazioni per coloro che acquistano la “prima
casa”,
per i quali è previsto il cd. “beneficio
fiscale prima casa”,
ossia l'applicazione dell'imposizione fiscale in
misura ridotta.
L'acquirente
versa l'imposta di registro del 3% anziché del 7%; se acquista da
impresa costruttrice è tenuto a versare l’IVA in misura del 4%
anziché del 10% e le imposte ipotecaria e catastale devono essere
versati sempre in misura fissa di 168 euro.
Per
coloro che acquistano la prima casa è prevista anche una
agevolazione sul pagamento degli interessi sul mutuo, i quali possono
essere indicati e detratti ai fini IRPEF, nella misura di euro
4.000,00.
Agevolazioni
prima casa – chi può usufruire?
a. abitazione
principale
L'acquisto della
prima casa implica che l'acquirente adibisca tale immobile come
propria abitazione principale, cioè la residenza di riferimento.
b. residenza
Le agevolazioni
fiscali prima casa possono essere ottenute da coloro che sono
residenti nel medesimo comune ove acquistano l'immobile.
Nel caso in cui
siano residenti in altro comune? per poter ottenere il beneficio
fiscale, il richiedente deve spostare la propria residenza nel comune
ove è ubicato l'immobile entro 18 mesi dal giorno del rogito
notarile.
c. l'immobile non
può essere venduto nei successivi 5 anni, a meno che.......
L'immobile
acquistato con i benefici fiscali non può essere alienato nei cinque
anni successivi dall'acquirente, a meno che alla vendita non segua
l'acquisto di altro immobile adibito ad abitazione principale.
Nessun commento:
Posta un commento