domenica 2 ottobre 2022

Fatturazione a 28 giorni. La Cassazione mette termine al tentativo di spennare i consumatori

La Corte di Cassazione mette il punto definitivo sull'annosa vicenda delle fatture mensili emesse dalle compagnie telefoniche, e da SKY, ogni 28 giorni e classificate come "pratica commerciale scorretta" dall'Autorità garante per le telecomunicazioni.

A distanza di qualche anno, la corte di legittimità ha ribadito la illegittimità della pratica commerciale imposta dagli operatori telefonici ai vari consumatori, con aumento surrettizio del prezzo dell'abbonamento.

- La pratica incriminata - fatturazione a 28 giorni

Nel 2017, le principali compagnie telefoniche decisero, assieme Sky, decisero di cambiare le condizioni contrattuali, imponendo  ai loro clienti di pagare le bollette ogni  28 giorni, invece della tradizionale scadenza mensile.

A fronte delle legittime lamentele avanzate da consumatori ed associazioni di categoria, le società telefoniche più importanti (Tim, Vodafone, WindTre e Fastweb) decisero di non tornare sui propri passi, forti di un maggiore introito annuo di un miliardo e 190 milioni di euro.

- La sanzione di AGCOM: pratica commerciale scorretta

La pratica commerciale è stata oggetto di diversi interventi da parte dell'autorità garante, la quale decise di "stoppare" la consuetudine degli operatori telefonici di proporre ai consumatori contratti di abbonamento ai servizi telefonici della durata di 28 giorni, ravvisandone caratteri di illegittimità e contrarietà .

Il Garante decise che il criterio di fatturazione degli abbonamenti di telefonia fissa, ADSL e fibra dovrà cambiare e quindi il rinnovo delle offerte sarebbe dovuto tornare a cadenza mensile e non di 28 giorni.

In seguito, ulteriori interventi di AGCOM sono stati finalizzati al ripristino della cadenza mensile della fatturazione da parte degli operatori telefonici (vedi qui), anche attraverso delle sanzioni amministrative irrogate agli operatori telefonici che non avevano dato immediato e spontaneo adempimento al mutamento delle condizioni contrattuali.

Le sanzioni amministrative sono state impugnate da parte, con vicenda arrivata avanti al TAR, contestando l'eccesso di potere nella decisione assunta dall'Autorità garante,

Il Giudice amministrativo ha dichiarato la legittimità della decisione dell'autorità amministrativa (clicca qui), decisione confermata dal Consiglio di Stato.

- La Cassazione conferma la pratica commerciale scorretta

La vicenda è terminata davanti alla Corte di Cassazione a Sezioni Unite, chiamata a decidere se l'AGCOM avesse travalicato i propri limiti e, in ultima istanza, decidere se il professionista avrebbe potuto modificare la fatturazione dei consumi.

La Cassazione ha deciso di confermare l'operato dell'Autorità, non ravvisando nè l'eccesso di potere, nè altro travalicamento della legge, ritenendo legittimo l'intervento amministrativo, per le ragioni che potete leggere di seguito.  

Cassazione Sezioni Unite Ordinanza n. 26164/2022.

Bollette a 28 giorni - Cass... by Consumatore Informato

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