I consumatori continuano a manifestare un disagio per l'incremento dei costi, ma anche per le condizioni di incertezza sulle prospettive future, perseguendo un trend negativo che avevamo già segnalato ad inizio anno (vedi qui).
Che la questione non riguardi i soli consumatori italiani trova conferma dal recente sciopero dichiarato dai consumatori svedesi, i quali hanno deciso di non acquistare prodotti al supermercato per una settimana, scioperando contro il grave aumento dei costi intervenuto nella grande distribuzione negli ultimi mesi.
Clima di fiducia in calo: segnali di incertezza ma anche qualche spunto positivo
Come evidenziato dal recente studio dell'ISTAT, il clima di fiducia a marzo 2025, in netto calo, riflette un quadro economico complesso, caratterizzato da un’incertezza diffusa sia tra i consumatori che tra le imprese.
La contrazione dell’indice di fiducia dei consumatori, sceso da 98,8 a 95,0, rappresenta un segnale un aumento delle preoccupazioni riguardo al futuro economico, con una riduzione particolarmente marcata del clima economico e delle aspettative future per le famiglie italiane.
Il dato, come evidenziato da più parti, evidenzia una percezione della ridotta stabilità finanziaria che induce il consumatore medio a condotte caratterizzate da maggior prudenza.
Questo atteggiamento conservativo adottato dai consumatori viene accentuato dal quadro politico molto variabile ed in continua evoluzione, senza prospettive di stabilità (vedasi la vicenda dazi).
Quali prospettive future?
E' evidente che i recenti eventi politici stanno influenzando i comportamenti dei consumatori e ci si augura che un assetto più stabile possa intervenire entro fine anno.
Sotto il profilo economico, il miglioramento della fiducia dei consumatori dovrebbe dipendere in larga misura dall’evoluzione del contesto globale, dall’andamento dell’inflazione e dalle politiche economiche adottate per sostenere la crescita.
La riduzione della fiducia potrebbe tradursi in un rallentamento della spesa, ma l’aumento delle intenzioni di risparmio suggerisce che i consumatori potrebbero adottare un approccio più cauto in attesa di condizioni più favorevoli.
Per le imprese, sarà cruciale monitorare le dinamiche della domanda interna ed estera, oltre a eventuali interventi di sostegno da parte delle istituzioni. La resilienza mostrata dalle costruzioni e dal commercio al dettaglio potrebbe rappresentare un punto di forza per la ripresa, mentre il settore manifatturiero dovrà fare i conti con un contesto produttivo più sfidante.
In sintesi, l’attuale fase di incertezza richiede misure strategiche per rafforzare la fiducia degli operatori economici, puntando su politiche di sostegno agli investimenti, all’occupazione e alla stabilità dei prezzi, per favorire un graduale ritorno a condizioni più favorevoli nel medio termine.
Si segnala, l'argomento trattato in questo video della RAI ove si parla delle nuove tendenze dei consumatori italiani.
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