Le nuove regole in materia di pagamenti bancarie introdotte dall'Unione europea dovrebbero, secondo quanto si legge da più parti, portare benefici per i consumatori, garantendo loro un servizio più sicuro e meno caro: ne siamo sicuri?
Il Regolamento UE 2024/886, anche definito Instant Payments Regulation (IPR), consiste in una misura legislativa finalizzata a rendere i trasferimenti di denaro più veloci, sicuri ed economici.
Vediamo insieme quali sono le novità introdotte e che dovrebbero cambiare il rapporto banca - cliente.
Cosa prevede il nuovo regolamento?
Il Regolamento UE 2024/886 è entrato in vigore lo scorso 8 aprile 2024, ma per vedere gli effetti pratici bisognerà aspettare l'autunno 2025 e già tale ritardo non può essere considerata una notizia positiva.
E' chiaro che la scelta di ritardare l'effettiva entrata in vigore delle norme europee è stata giustificata dall'esigenza di consentire alle banche e agli istituti di pagamento di adeguarsi alle nuove regole che impattano nel tipo di servizio offerto.
Invero già da gennaio 2025 abbiamo potuto apprezzare un cambiamento nella disposizione tutte le banche dell’area euro dovranno permettere ai clienti di disporre un bonifico istantaneo al medesimo costo di quello ordinario.
Da ottobre 2025, la possibilità di inviare/ricevere bonifici bancari in pochi secondi dovrebbe avvenire anche durante il weekend e nei giorni festivi, con versamento delle medesime commissioni previste per il normale bonifico.
A questa novità, entrerà in vigore una ulteriore novità che è la riduzione dei costi che la banca dovrà applicare per il bonifico, evitando addebiti strani e non connessi all'attività bancaria svolta.
Altro aspetto rilevante riguarda la sicurezza dell'invio: spesso i bonifici finiscono su conti sbagliati a causa di errori nell’IBAN o, peggio, truffe.
Il nuovo regolamento introduce l’“IBAN check”: prima che il pagamento venga completato, il sistema ti avvisa se il nome del beneficiario non corrisponde all’IBAN inserito.
Si tratta del cosiddetto Verification of Payee (VOP) che introduce un nuovo onere di controllo da parte dell'intermediario bancario, il quale, prima dell’autorizzazione del bonifico—sia ordinario sia istantaneo—è tenuto ad accertare in tempo reale la corrispondenza tra l'IBAN inserito e il nome del beneficiario.
Laddove siano accertate evidenti differenze, l’utente verrà informato: può comunque procedere, ma si assume la responsabilità dell’operazione
Questo sistema rappresenta un controllo utile, soprattutto per chi non conosce bene il destinatario.
Infine, il servizio di pagamento mediante bonifico deve essere disponibile su tutti i canali previsti dall'istituto bancario: in filiale, tramite app, online.
Ciò per garantire a tutte le categorie di clienti di potersi giovare dei vantaggi introdotti con la norma comunitaria.
Quali punti critici?
Come ogni cambiamento importante, anche questo regolamento porta con sé alcune difficoltà.
1. Le banche dovranno adeguarsi (e pagare o far pagare?)
Per offrire bonifici istantanei servono aggiornamenti tecnologici importanti. Questo potrebbe portare alcune banche a scaricare i costi indirettamente su altri servizi, aumentando tariffe o commissioni. Questo è l'elemento più critico, perché ci aspettiamo aumenti dei servizi bancari non giustificati ed improvvisi, così traslando gli aspetti negativi (per le banche) sui beneficiari della norma (i consumatori)
2. Non tutti saranno pronti subito
Le scadenze sono diverse: se hai un conto in un Paese dell’area euro, sarai tra i primi a beneficiare del cambiamento. Ma se sei cliente di una banca fuori da quest’area, dovrai aspettare fino al 2027. Questo potrebbe creare una disparità temporanea tra i consumatori europei.
3. Sicurezza migliorata, ma non infallibile
Il controllo tra nome e IBAN è utile, ma non è una garanzia assoluta. I truffatori evolvono in fretta, e il rischio di frodi online resta alto. Un passo avanti, ma non sufficiente.
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