mercoledì 14 settembre 2011

Cancellazione da onemeet: che fare?

Torniamo sulla vicenda onemeet in quanto abbiamo riscontrato un aumento delle segnalazioni di internauti che si sentono "gabbati" dal servizio offerto dalla società di incontri via internet.

Avevamo già affrontato l'argomento un pò di tempo fa quando avevamo segnalato il provvedimento adottato dall'Autorità Garante Concorrenza e Mercato che aveva condannato la società per pratiche commerciali scorrette (clicca qui).

Alcuni utenti hanno chiesto cosa fare per uscire da questo contratto.

Molto spesso questi tipi di contratti, realizzati via internet, presentano la peculiarità di essere estremamente generici ed indurre in errore il consumatore, facendogli credere che il servizio offerto è totalmente gratuito.

Nel caso onemeet, l'AGCM ha rilevato che il modello contrattuale proposto dalla società era idoneo ad indurre in errore il consumatore "[...] le modalità con cui viene promosso il servizio di Onemeet - con quattro distinte icone, ciascuna rappresentante ciò che sembra una tipologia distinta di abbonamento, riferendosi in realtà sempre all'iscrizione ad un abbonamento annuale - è idoneo ad indurre in errore il consumatore medio circa il costo complessivo e la durata del contratto, pregiudicandone la capacità di effettuare scelte consapevoli. Inoltre, il meccanismo dianzi descritto, che si fonda su una registrazione "gratuita", appare meramente strumentale ad agganciare il consumatore medio per indurlo a sottoscrivere in modo non pienamente consapevole l'abbonamento annuale. [...]".

In molti di questi casi, quindi, il consumatore viene "spinto" a credere che l'attività svolta dalla società sia totalmente gratuita e che quindi nulla sia dovuto come conseguenza del contratto concluso.

E' evidente che una condotta attenta da parte del consumatore è idonea ad evitare questo tipo di problema, ma non sempre sono chiari né i termini del servizio, né il costo sostenuto per attivare questo abbonamento, tant'è che alcune società sono state oggetto di sanzioni amministrative per condotte ingannevoli.

Cosa può fare il privato cittadino per uscire da questi contratti?

La prima cosa da fare è recedere dal contratto e quindi inviare, all'indirizzo indicato dalla società, una apposita lettera con la quale si dichiara di non voler più ottenere il servizio oggetto di accordo.

Come associazione, inoltre, ci attiviamo per contestare l'attività e il contratto ed evitare che l'associato sia costretto a pagare l'abbonamento.


1 commento:

  1. Affrontiamo l'argomento nel nostro incontro con gli ascoltatori di Trentino inBlu radio programmato per il prossimo 14 ottobre.
    http://consumatoreinformato.blogspot.com/2011/10/torna-mr-dubvenerdi-14-ottobre-2011.html

    Se volete intervenire o raccontare la vostra vicenda, potete telefonare al numero verde 800175051 o scrivere a info@consumatoreinformato.it o diretta@trentinoinblu.it

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