Alcuni mesi addietro, uno dei nostri incontri radiofonici di Trentino inBlu era stato dedicato alla nascita di un nuovo sistema di pagamento: il bitcoin (vedi).
Già in quella sede avevamo evidenziato che uno dei rischi collegati a questo nuovo modello di moneta virtuale era (ed è) collegato alla possibilità di truffe virtuali e dallo scarso livello di controllo del soggetto intermediario.
Non rimaniamo stupiti, quindi, che Mt.Gox, una delle maggiori piattaforme trading di bitcoin, abbia presentato i propri libri sociali al Tribunale di Tokio, avanzando una istanza di bancarotta.
L’aspetto preoccupante della vicenda, se troverà conferma, è che la società avrebbe dichiarato che dalle proprie casse sarebbero spariti oltre 750.000 bitcoin di proprietà di vari clienti privati, e 100.000 bitcoin appartenenti a società che operano nel settore, per un valore complessivo di circa 345 milioni di euro.
La sparizione della piattaforma elettronica, oltre all'ingente quantità di denaro virtuale (pari al 7% della moneta virtuale circolante nel mercato mondiale), potrebbe causare la definitiva conclusione dell’esperienza bitcoin.
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