Fonte: Il Fatto Quotidiano
15 gennaio 2020
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Alcuni giorni fa Massimo Mucchetti, giornalista e già senatore del Partito Democratico, ha pubblicato su Il Foglio un intervento intitolato “La svolta dei fondi pensione”, dove propone versamenti volontari all’Inps anziché nella previdenza integrativa e passa in rassegna gli aspetti negativi di quest’ultima.
Cominciamo col secondo punto. Nella sostanza non porta nulla di nuovo rispetto a quanto apparso negli anni sul Fatto Quotidiano e anzi molte storture le rilevai già nel 2007 col mio libro La pensione tradita. Altrove non è però mai apparsa una requisitoria così spietata contro la previdenza integrativa, tanto meno su testate a larga diffusione. Certo che pubblicata dal Foglio non dà molto fastidio all’industria parassitaria del risparmio gestito, di cui i prodotti cosiddetti previdenziali sono un ramo di azienda. Per altro Mucchetti in circa 15.500 battute non ha trovato lo spazio per denunciare una delle loro peggiori magagne, ovvero la pressoché totale assenza di trasparenza.
La proposta in sé è appunto permettere, sia ai lavoratori dipendenti che agli autonomi, versamenti aggiuntivi all’Inps per ottenere un’integrazione della propria pensione. Si tratterebbe di versamenti liberi, mentre quelli in particolare ai fondi chiusi a volte lo sono, ma altre volte sono coatti. L’idea non è affatto da bocciare. Essa andrebbe incontro anche a un desiderio diffuso, sistematicamente ignorato e anzi censurato, per non dispiacere ai tantissimi soggetti che traggono vantaggi dalla situazione attuale. E li perderebbero, se andasse in porto la proposta in questione.
Mucchetti la definisce bipartisan, esplicitamente rivolta “al centrosinistra e al centrodestra, per non parlare del M5S”. Ma questo è al massimo un suo auspicio. Essa non va certo contro le posizioni dei grillini, ma non si vede proprio come possa andar bene a quasi tutte le altre forze politiche, molto attente agli interessi dell’establishment bancario e assicurativo, dei sindacati e delle associazioni padronali. Cioè dei beneficiari strutturali della previdenza integrativa.
Mucchetti la definisce bipartisan, esplicitamente rivolta “al centrosinistra e al centrodestra, per non parlare del M5S”. Ma questo è al massimo un suo auspicio. Essa non va certo contro le posizioni dei grillini, ma non si vede proprio come possa andar bene a quasi tutte le altre forze politiche, molto attente agli interessi dell’establishment bancario e assicurativo, dei sindacati e delle associazioni padronali. Cioè dei beneficiari strutturali della previdenza integrativa.
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