Ancora una volta siamo lieti di segnalare una sentenza che, accogliendo il ricorso presentato dal consumatore, ha accertato che i consumi dichiarati dal venditore non erano veritieri.
Nel caso di specie, stiamo parlando del Giudice di Pace di Roma che ha accertato che le bollette inviate da ACEA ad un consumatore hanno riguardato consumi mai effettuati.
La vicenda prende avvio da una serie di bollette inviate da ACEA ad un consumatore della capitale, con le quali veniva richiesto il pagamento di somme elevate, per dei consumi eccessivi.
Il consumatore si rifiutava di pagare queste bollette, non ritenendo di aver consumato l'energia elettrica dichiarata nelle bollette. ACEA otteneva, in seguito, un decreto ingiuntivo per l'intero importo delle fatture.
Il consumatore proponeva opposizione al decreto ingiuntivo, contestando i consumi dichiarati nelle bollette, ritenuti esorbitanti e non conformi ai consumi medi degli ultimi cinque anni.
ACEA, chiamata dal giudice a dimostrare la correttezza del calcolo dei consumi contestati al consumatore, non riusciva a fornire una prova completa in merito alla veridicità dei dati indicati nell'“Estratto Conto Utenza”, vidimato dal notaio.
Il Giudice di Pace di Roma, preso atto che non vi era prova del consumo dell'energia elettrica, ha ritenuto insussistente la pretesa monetaria di ACEA, accertando che il consumatore non aveva consumato tutta l'energia elettrica, così come preteso dalla società venditrice.
Giudice di Pace di Roma - sentenza n. 27740/2020.
ACEA - non si pagano le fatture per consumi inesistenti by Consumatore Informato on Scribd
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