sabato 16 gennaio 2021

Una patrimoniale del 2% c’è già. Ma non la incassa lo Stato

Fonte:
Il Fatto Quotidiano
18 dicembre 2020
Si discute di un’eventuale imposta patrimoniale straordinaria. Alcuni, fra cui il Fatto Quotidiano, ne propugnano una del 2% sui patrimoni dai 50 milioni di euro in su. 

In effetti già la sola parola patrimoniale provoca in molti grande preoccupazione e in alcuni reazioni veementi. Eppure tantissimi italiani, anche con disponibilità molto inferiori, se le lasciano alleggerire facilmente del 2% ogni anno, senza battere ciglio. Per giunta non a vantaggio delle casse dello Stato!

Il 2% annuo è infatti l’ordine di grandezza di quanto viene mediamente raschiato via dall’industria parassitaria del risparmio gestito e della previdenza integrativa. Ovviamente è impossibile una misurazione col bilancino di quanto sottraggono in vari modi ai loro sventurati clienti, ma da numerosi studi si ricava appunto il 2% annuo come ordine di grandezza. Risultano infatti annualmente costi pari a:

- 1,9% complessivo per i fondi comuni secondo la Banca d’Italia (“Il costo dell’investimento in fondi comuni”, Relazione annuale 2017);

- 1,4% per la sola gestione dei fondi, a cui va aggiunto però dallo 0,7% all’1,5% di costi d’ingresso, secondo la Consob («Il costo dei fondi comuni in Italia», Discussion Papers n. 8);

- dal 2% al 2,8% per le principali società di vendita non allo sportello, secondo Mediobanca (Gian Luca Ferrari, «Italian Asset Gatherers», Mediobanca Securities, 5-2-2019).

Lo stesso Sole 24 Ore ammette costi medi “complessivamente dall’1,5 al 2,5%, ma con picchi molto più elevati per prodotti via via più complessi” (Marcello Frisone, «Nelle performance finali pesano i costi impliciti», in Plus24, 14-10-2019).

Eppure molti italiani si preoccupano di un’eventuale patrimoniale, anziché del salasso continuo che anno dopo anno subiscono i loro risparmi. Salasso che possono facilmente interrompere, smobilizzando tutti i fondi comuni, sospendendo ogni versamento in fondi pensione e polizze e riscattando tutto quanto possono riscattare.

Al danno si aggiunge poi la beffa. Impiegati di banca e sedicenti consulenti finanziari agitano lo spauracchio di un nuovo prelievo sui conti correnti, tipo quello dello 0,6% del governo Amato. Spacciando per concreto un rischio attualmente inesistente, li convincono a sottoscrivere i loro prodotti e così gli portano via molti più soldi di ogni fantomatica patrimoniale.

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