sabato 16 ottobre 2021

Rincari certi per un finale di anno triste per il consumatore

Erano stati annunciati e regolarmente stanno arrivando. Stiamo parlando degli aumenti dei prezzi dei beni di primo e secondo consumo, conseguenti, ad ascoltare gli economisti, dall'incremento dei prezzi delle materie prime, nonché la crisi sui mercati internazionali.

E' noto che maggiori rincari stanno riguardando le bollette di luce e gas, comunque destinate ad aumentare nonostante il recente intervento legislativo (vedi qui), ma non è l'unico settore dove la recente crisi sta manifestando i suoi effetti.

Non possiamo negare un incremento dei prezzi nel settore agroalimentare, tant'è che frutta e verdura sono generalmente rincarati a causa degli eventi atmosferici e all'aumento dei costi di produzione e trasporto.

Il prezzo del grano duro, ad esempio, ha segnato un aumento del prezzo vicino al 100%, ciò dovuto ad una riduzione dei raccolti, con una domanda che supera ampiamente l'offerta.

Ma anche in materia di olio, si è notato un aumento del prezzo rispetto al periodo precedente alla pandemia, così come latte e formaggi, dove si notano rincari nei prezzi all'ingrosso con conseguente rincaro per il consumatore finale.

Non sempre, a nostro parere, questi aumenti sono giustificati con le ragioni sopra esposte, e non dubitiamo  che vi siano produttori e venditori finali che stanno traendo un ingiusto vantaggio dall'odierna situazione economica che sta colpendo il largo consumo. 

Gli incrementi più ingiustificati riguardano, però, le tariffe pubbliche ove le amministrazioni locali stanno incrementando tutti gli importi per le tariffe stabilite per i servizi pubblici, quali smaltimento rifiuti, trasporti locali, gestione comunale etc.

Questi aumenti delle tariffe incidono, seppur in misura minore, nel budget della famiglia italiana, costretta a fare i conti con minori entrate e maggiori uscite.

Ed infine, anche in campo bancario e assicurativo si segnalano nuovi aumenti nella fornitura dei servizi, costretti a pagare anche il conto corrente on line ad un costo più elevato per un servizio inferiore.

Con buona pace del consumatore, chiamato a vivere un fine anno con tasche più vuote e più triste.

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