Fonte: comunicato stampa 12 aprile 2022 |
L’analisi di eccessiva onerosità è stata effettuata applicando un test in due fasi: l’istruttoria ha accertato che le tariffe applicate da C&T ai passeggeri con autoveicolo risultano sproporzionate rispetto ai costi sostenuti (eccessività) e tale sproporzione è irragionevole rispetto al valore economico del servizio reso (iniquità).
Per la valutazione di eccessività sono stati utilizzati vari test e tutti hanno fornito risultati univoci: esiste una significativa sproporzione tra i ricavi e i costi di C&T nell’offerta di servizi di traghettamento di passeggeri con auto al seguito.
I prezzi sono risultati anche iniqui, ossia irragionevolmente sproporzionati rispetto al confronto con benchmark internazionali. Infatti, C&T applica tariffe molto più elevate rispetto agli operatori attivi su rotte comparabili, che peraltro offrono servizi decisamente più evoluti. Il differenziale di prezzo rispetto al benchmark non è dunque giustificato dal livello qualitativo del servizio offerto: la flotta di C&T è caratterizzata da un’età media molto elevata (27 anni) e il servizio di traghettamento viene giudicato scarso dalla maggioranza degli utenti.
Secondo l’Autorità Antitrust, l’illecito concorrenziale è grave anche considerando l’area geografica interessata, ossia lo Stretto di Messina; il potere economico di C&T; la tipologia di servizio erogato, che risulta indispensabile per i circa 10 milioni di persone che ogni anno - abitualmente o solo nel periodo estivo - devono attraversare lo Stretto di Messina con il proprio autoveicolo.
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