mercoledì 1 luglio 2009

FEDERCONTRIBUENTI: Il Governo reintroduce la Commissione di massimo scoperto

Il Governo delle parole pare abbia ceduto alla lobby delle banche reintroducendo, seppur in misura limitata, la Commissione di Massimo Scoperto.

Come è noto, con il Decreto n. 185/2008 (c.d. Anticrisi) successivamente convertito nella l. 2/2009, l'Esecutivo aveva abolito la CMS decretando la nullità della relativa clausola apposta nei contratti bancari sottoscritti dai clienti.

La misura, seppur limitata a particolari circostanze (ad esempio in ipotesi sconfino di c/c inferiore ai 30 giorni consecutivi), era stata salutata come un passo concreto rivolto verso i consumatori ed in particolare le piccole attività produttive che maggiormente soffrivano del "balzello" bancario.

Il Governo aveva reclamizzato la norma come una forma di aiuto concreto alle imprese ed un esempio di trasparenza dei rapporti bancari, in quanto veniva vietata agli istituti di credito la possibilità di trarre facili profitti sulle somme messe a disposizione del correntista.

Le banche, aggirando il divieto introdotto, hanno proceduto, attraverso lettere inviate ai clienti, alla rimodulazione del rapporto attraverso l'introduzione di nuove commissioni il cui fine era quello di sostituire la Commissione di Massimo Scoperto.

Stiamo assistendo all'introduzione di commissioni con definizioni e giustificazioni che consideriamo quantomeno bizzarre, per non dire assolutamente illegittime. Ed ecco quindi che le banche inventano la "commissione di affidamento bancario" o la "commissione MancaFondi" o ancora la "commissione per scoperto di conto".

Conseguenza diretta di tale scelta è che, scomparso il CMS, sono nate nuove forme di "balzello" le quali colpiscono indistintamente tutti i correntisti a vantaggio degli istituti di credito.

Il Ministro delle Finanze, verificato il tentativo da parte delle banche di aggirare la misura introdotta, ha di recente ribadito la nullità delle clausole bancarie che introducono di fatto la Commissione di Massimo Scoperto sui rapporti di scoperto bancario e, in generale, sui rapporti bancari.

In realtà, il Governo ha di fatto reintrodotto la CMS attraverso il successivo Decreto Legge anticrisi approvato e reso noto in queste ore dal Presidente del Consiglio unitamente al Ministro delle Finanze.

L’art. 2 (Contenimento del costo delle commissioni bancarie) dispone la possibilità per l'intermediario bancario di prevedere il massimo scoperto per una percentuale non superiore allo 0,5% per trimestre dell’importo dell’affidamento.

In altri termini, l'Esecutivo pare proprio aver fatto un passo indietro permettendo la reintroduzione della CMS a vantaggio delle banche, consentendo a queste ultime di poter salvaguardare i propri interessi in danno dei risparmiatori.

Riteniamo che la politica della trasparenza e della tutela degli interessi del risparmiatore dovrebbe essere perseguita con continuità e senza indugio. Il provvedimento adottato dal Governo, invece che proseguire nella direzione di riequilibrio dell'asimmetria esistente tra banca e cliente in vantaggio di quest'ultimo, sembra avallare la condotta degli operatori bancari permettendo la reintroduzione di una commissione assolutamente iniqua.

fonte: www.federcontribuenti.it

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