Questa settimana siamo tornati ad affrontare un tema molto dibattuto: il marketing telefonico, ovvero dalle telefonate con annunci pubblicitari. Questa attività si è di recente sviluppata nonostante l'introduzione nel nostro paese del registro delle opposizioni.
Invero, questo strumento (il registro delle opposizioni) non ha trovato, ad oggi, molto successo in quanto da un lato solo 600.000 persone si sono iscritte al registro delle opposizioni, dall'altro le telefonate con offerte sono aumentate ed hanno "colpito" anche coloro che avevano esplicitamente negato il consenso a ricevere offerte commerciali via cavo.
In altri termini, il telemarketing invece che ridursi si è allargato con buona pace dei consumatori!
Il problema non riguarda solo i consumatori, ma anche l'integrità del mercato, così come segnalato di recente dal Presidente dell'AGCM nella sua annuale relazione con la quale ha evidenziato che l'attività dell'Antitrust "....è ispirata da una ferma convinzione: la centralità della persona. Il mercato ha senso solo se attribuisce ai cittadini quella sovranità economica diffusa che è indice di autentica libertà civile".
Scaltritala ha sottolineato la centralità del ruolo delle associazioni le quali permettono di "consolidare un’effettiva cultura consumeristica".
"Occorre convincere molte aziende che prassi commerciali virtuose, in grado di coniugare il giusto profitto e la soddisfazione dei clienti, sono la chiave per il successo delle iniziative imprenditoriali. L’alto numero dei procedimenti svolti nel periodo di riferimento, pari a 339, testimonia la tenacia dell’Istituto nel garantire anche ai deboli la dignità di attori del mercato", ha aggiunto. "Senza concorrenza - ha quindi sottolineato - è a rischio la vitalità, già compromessa, del sistema economico".
Il Presidente di AGCM ha puntualizzato che il settore del marketing telefonico soffre queste alterazioni di mercato con sollecitazioni irregolari nei confronti dei consumatori da parte delle società commerciali.
Cosa fare per liberarsi delle telefonate indesiderate? prima per telefono e poi eventualmente attraverso una lettera raccomandata a/r invitare queste società a non continuare con la loro attività di disturbo.
Invero, questo strumento (il registro delle opposizioni) non ha trovato, ad oggi, molto successo in quanto da un lato solo 600.000 persone si sono iscritte al registro delle opposizioni, dall'altro le telefonate con offerte sono aumentate ed hanno "colpito" anche coloro che avevano esplicitamente negato il consenso a ricevere offerte commerciali via cavo.
In altri termini, il telemarketing invece che ridursi si è allargato con buona pace dei consumatori!
Il problema non riguarda solo i consumatori, ma anche l'integrità del mercato, così come segnalato di recente dal Presidente dell'AGCM nella sua annuale relazione con la quale ha evidenziato che l'attività dell'Antitrust "....è ispirata da una ferma convinzione: la centralità della persona. Il mercato ha senso solo se attribuisce ai cittadini quella sovranità economica diffusa che è indice di autentica libertà civile".
Scaltritala ha sottolineato la centralità del ruolo delle associazioni le quali permettono di "consolidare un’effettiva cultura consumeristica".
"Occorre convincere molte aziende che prassi commerciali virtuose, in grado di coniugare il giusto profitto e la soddisfazione dei clienti, sono la chiave per il successo delle iniziative imprenditoriali. L’alto numero dei procedimenti svolti nel periodo di riferimento, pari a 339, testimonia la tenacia dell’Istituto nel garantire anche ai deboli la dignità di attori del mercato", ha aggiunto. "Senza concorrenza - ha quindi sottolineato - è a rischio la vitalità, già compromessa, del sistema economico".
Il Presidente di AGCM ha puntualizzato che il settore del marketing telefonico soffre queste alterazioni di mercato con sollecitazioni irregolari nei confronti dei consumatori da parte delle società commerciali.
Cosa fare per liberarsi delle telefonate indesiderate? prima per telefono e poi eventualmente attraverso una lettera raccomandata a/r invitare queste società a non continuare con la loro attività di disturbo.
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