La crisi generale che sta vivendo il Paese riporta alla memoria la profonda depressione che caratterizzò il periodo 1993-1997.
Nel 2012 2,3 miliardi di euro in meno di IVA per le casse dello Stato
Oggi ci troviamo di fronte ad una
situazione che, applicando la stagionalità del mercato italiano,
proietta una tendenza da 1.370.000 vendite nell’anno, il che significa
un minor introito per le Casse dello Stato pari a circa 2,3 miliardi di
euro di IVA e un calo del fatturato per le aziende di 13 miliardi. Le
conseguenze per il settore dell’auto saranno devastanti: ne sarà
colpita l’intera filiera Case, Concessionari, Riparatori, Produttori di
componentistica, Fornitori.
Le Reti ufficiali di vendita perderanno
nel corso del 2012 circa 350 mandati e con essi circa 7.000 addetti di
concessionari, in gran parte personale altamente specializzato, che
avrà difficoltà a trovare nuove collocazioni lavorative. Considerando
le necessarie riorganizzazioni anche nelle Concessionarie virtuose,
l’UNRAE stima un totale di 10.000 persone che perderanno il lavoro,
senza accesso agli ammortizzatori sociali.
Il crollo della domanda, e quindi delle
vendite di nuove auto, porterà con sé minori investimenti pubblicitari,
impattando negativamente sulla carta stampata ed è ipotizzabile anche
un minor interesse dei lettori per i giornali che trattano di
automobili.
Pur valutando positivamente un’attesa,
moderata crescita del PIL a +0,2, se nel 2013 non avremo un
miglioramento delle aspettative e del clima di fiducia delle famiglie,
il mercato italiano dell’auto continuerà ad esprimere numeri
tendenzialmente
bassi come quelli dell’anno in corso,
senza dimostrare, quindi, significative inversioni di tendenza. E’,
pertanto, indispensabile intervenire subito.
L’UNRAE ha proposto quattro azioni a
vantaggio delle famiglie e dei giovani, delle Piccole e Medie Imprese,
degli acquirenti delle auto ad alte prestazioni e dei Concessionari.
Piano triennale di rinnovo del parco circolante
Per le famiglie e per i giovani, si
chiedono agevolazioni attraverso un piano strutturale, articolato in
tre anni, orientato a stimolare il rinnovo del parco circolante. La
misura deve basarsi sulla neutralità tecnologica, senza discriminazioni
fra le diverse fonti di alimentazione dei veicoli. In linea con gli
obiettivi dettati dall’Europa sull’abbattimento delle emissioni di CO2,
l’UNRAE propone tre livelli di sostegno all’acquisto con alienazione
di vetture con oltre 10 anni di età (Euro 2, 1, 0), basati sui bassi
livelli di emissioni di CO2:
- 800 euro fra 120 e 96 g/km di CO2
- 1.200 euro fra 95 e 51 g/km di CO2
- 5.000 euro sotto ai 50 g/km di CO2
La sostituzione è indispensabile per
ottenere l’irrinunciabile abbattimento delle emissioni ed il
rinnovamento in un mercato maturo.
Nella stima elaborata dall’UNRAE questa
misura dovrebbe consentire il recupero di circa 230.000 vendite
aggiuntive nel corso dei prossimi 12 mesi. Il costo sopportato per
l’operazione (circa 507 milioni di euro) sarebbe totalmente ripagato
dal maggiore introito fiscale e, quindi, a costo zero per il bilancio
dello Stato.
Di questa azione beneficerebbe anche la
componentistica italiana, attraverso l’aumento degli acquisti delle
Case estere, oggi a 44 euro ogni 100 in Italia e 41 euro ogni 100 nel
solo Piemonte.
Per le auto aziendali applicare le regole europee
Le auto aziendali rappresentano una voce
di spesa non trascurabile, soprattutto per le Piccole e Medie Imprese
che contribuiscono alla formazione del 65% del PIL e che oggi sono
prigioniere della stretta creditizia.
In un periodo in cui si fa spesso
ricorso alla necessità di un’armonizzazione europea, il trattamento
fiscale delle auto aziendali in Italia è ben lontano da quello
praticato in Europa.
- Ammortamento in 4 anni contro la media europea di 2 anni
- Quota spese deducibili 40% contro il 100% in Europa
- Detraibilità IVA del 40% contro il 100% in Europa
- Tetto ammortizzabile fino a 18.076 euro contro il no limit in Europa
L’UNRAE chiede l’allineamento all’Europa
a partire dalla riduzione del periodo minimo di ammortamento a 2 anni e
dalla deducibilità al 100% dei costi, almeno per le auto nuove.
Maggior equilibrio per le auto ad alte prestazioni
Il settore delle auto di lusso,
individuato attraverso il parametro della potenza, ha generato una fuga
di clienti destinata a rendere poco credibile la previsione di incasso
dal cosiddetto superbollo, che lo Stato indica in 168 milioni di euro.
Il calo delle vendite stimato al 40% determinerà un minor gettito da
IPT, IVA e bollo, valutato attorno ai 105 milioni di euro, e un aumento
degli stock di vetture usate con deprezzamenti stimati del
30%, con conseguente notevole danno per gli operatori commerciali.
Soprattutto, come raccontato anche dalla stampa quotidiana, sta
aumentando il numero dei clienti che cercano di disfarsi delle auto ad
elevate prestazioni. Gli accertamenti sono giusti, ma la
criminalizzazione generalizzata sta allontanando proprio quel tipo di
clientela che, avendo disponibilità economica, può meglio alimentare le
entrate dello Stato.
Concessionari
E’ necessario che le Banche recepiscano
le raccomandazioni di Banca d’Italia e BCE nell’utilizzo dei 131
miliardi che gli sono stati assegnati al tasso dell’1%, liberando
risorse per il credito e aumentando la fiducia verso l’affidabilità
degli imprenditori virtuosi.
1 miliardo evaso da chi non paga la tassa di possesso
Da tempo l’UNRAE richiama l’attenzione
sull’enorme evasione del pagamento della tassa di possesso, valutata in
1 miliardo di euro sui 5,6 che le Regioni incassano. Gli evasori sono
facilmente rintracciabili attraverso i sistemi informatici esistenti e
le risorse recuperate potrebbero essere utilizzate per il rilancio del
settore.
UNRAE considera e stima questo Governo
per la sua estrazione tecnica ed europeista e confida, con l’aiuto
della Stampa, che il dramma dei numeri che l’auto sta vivendo venga
rapidamente recepito ed affrontato.
tratto da www.ecomotori.net
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