«I 3,5 miliardi di euro che mancano all'appello in realtà era previsione traballante per soddisfare Bruxelles, per fare quadrare i conti del bilancio. Una somma prevista se si fossero realizzate le condizioni di un recupero dell'evasione fiscale. Leggendo attentamente i dati si vede che il gettito fiscale "ordinario" aumenta sia sul fronte delle imposte dirette che indirette da parte di imprese e contribuenti noti al fisco. La verità dice il presidente di Federcontribuenti, Carmelo Finocchiaro, che la lotta all'evasione continua a restare uno slogan, uno strumento di pressione verso i contribuenti onesti, mentre per gli ''scudati" è stato nuovamente rinviato il pagamento dell'imposta sostitutiva e per i grandi speculatori finanziari nessuna azione è stata decisa. Non è secondario, fra l'altro, che i"concordati fiscali" fatti dall'Agenzia delle Entrate e che hanno ridotto gli importi delle imposte da pagare fino al 30%, scaturenti da accertamenti verso i grandi gruppi imprenditoriali e banche, potevano ben coprire i soldi mancanti. Basta citare per tutti il caso della tedesca Bosh che doveva al fisco italiano oltre un miliardo e trecento milioni e che poi ha chiuso con il fisco con meno di 400 milioni. Mentre l'Italia che lavora e produce è sotto pressione da un fisco "invasivo" e con aliquote altissime, l'Italia che dovrebbe pagare, quella delle rendite, dell'illegalità e delle grandi transazioni finanziarie continuano ad evadere grazie all'inerzia del governo ben attivo invece nel colpire piccole imprese e contribuenti con redditi "normali". Ma questa Italia sta crollando e serve che il Governo intervenga, perche' alla fine del 2012 rischiamo che il Paese veda distrutta il 20% della sua capacità produttiva fra imprese che falliscono e imprese che non avranno piu' la possibilità di stare sul mercato. »
fonte: Federcontribuenti
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