All’apparenza appare una buona misura in favore dell’utente, in particolar modo il pendolare, costretto a subire i cronici ritardi dei treni, non sempre dovuti per cause eccezionali. Trenitalia, nel procedimento avviato dall’Antitrust per condotte considerate contrarie alla libera concorrenza, ha assunto un impegno, che prenderà avvio dal prossimo mese di marzo, con il quale riconoscerà un indennizzo ai propri utenti per i ritardi accusati dai treni lungo le tratte di propria competenza.
Il diritto all’indennizzo, come spiegato nel comunicato stampa di AGCM che potete leggere di seguito, scatta in caso di ritardo superiore a trenta minuti sull’orario previsto, mentre ad oggi è previsto un rimborso solo nel caso di ritardo superiore ai sessanta minuti. L’indennizzo previsto in favore del viaggiatore è pari al 25% del prezzo del biglietto versato.
Tutto positivo? non proprio,in quanto il “bonus” non consiste in una somma di denaro, bensì in una sorta di voucher da utilizzarsi per un futuro viaggio che, eventualmente, il passeggero dovrà percorrere.
Ciò comporta, a nostro parere, una sorta di “fidelizzazione obbligatoria” tra Trenitalia ed i propri clienti, costretti ad utilizzare l’ex monopolista dopo aver sofferto il disagio derivante dal ritardo.
In altri termini, il “bonus” non viene lasciato a libera scelta del consumatore, ma viene imposto e stabilito dal fornitore del servizio.
Non è, peraltro, dato a sapere se vi è un limite entro il quale sia possibile usufruire del proprio “bonus” e quindi se vi sia un rischio di perdere il proprio diritto.
Possiamo vedere positivamente, al contrario, l'impegno assunto da Trenitalia che si è impegnata a consegnare il bonus entro tre giorni, contro gli attuali venti.
In conclusione, non è tutto oro quello che luccica, anche se si tratta di un buon passo in avanti imposto a Trenitalia dall’Antitrust, la quale ha sanzionato la stessa società anche per le multe previste nei confronti dei passeggeri sprovvisti di biglietto, considerate eccessivamente afflittive e contrarie al Codice del Consumo.
Di seguito, il comunicato stampa di AGCM.
“Nel procedimento aperto dall’Autorità Antitrust, su segnalazione di diverse associazioni dei consumatori e di numerosi cittadini, Trenitalia si è formalmente impegnata a ridurre i tempi degli indennizzi a favore dei passeggeri entro marzo 2015. L’ Agcm ha, inoltre, irrogato una sanzione amministrativa di un milione di euro a carico della stessa Trenitalia, per “pratica commerciale scorretta” sulle procedure applicate alle “irregolarità di viaggio” in caso di mancanza di biglietto da parte del viaggiatore.
Le richieste di rimborso per ritardi potranno essere presentate entro tre giorni dall’arrivo a destinazione invece dei 20 attuali; il diritto all’indennizzo scatterà in caso di ritardo superiore ai 30 minuti sull’orario previsto, in luogo della soglia di un’ora attualmente in vigore; e inoltre, un bonus (non in denaro) pari al 25% del prezzo del biglietto sui servizi nazionali di media e lunga percorrenza, da scontare in viaggi successivi. Per le principali stazioni dei grandi “nodi” ferroviari, come quelle di Roma, Milano, Bologna, Firenze e Torino, è previsto un margine ulteriore di tre minuti sull’eventuale ritardo rilevato dal gestore dell’infrastruttura.
In base agli impegni assunti da Trenitalia davanti all’Antitrust, il diritto all’indennizzo sarà esteso anche ai biglietti relativi a due o più tratte, comprensivi di un servizio regionale e uno nazionale a media e lunga percorrenza. Dal 1° marzo prossimo, verrà introdotto inoltre il cosiddetto “biglietto globale misto”, proposto dal vettore attraverso i propri sistemi di vendita al posto di quello a più tratte, in modo da garantire al passeggero sia il bonus di rimborso sull’intero importo pagato sia la prosecuzione del viaggio in caso di ritardo dovuto a perdita di coincidenza.
Entro 90 giorni dalla pubblicazione del provvedimento di accettazione degli impegni, Trenitalia realizzerà una campagna di comunicazione per informare i passeggeri dei diritti di cui sono titolari: attraverso il sito Internet della Società, un invio di e-mail ai clienti, affissioni nelle stazioni ferroviarie e a bordo treno. In caso di un ritardo che dà diritto all’indennizzo, scatterà anche l’obbligo di un avviso sonoro ai viaggiatori.
A conclusione di un altro procedimento, l’Authority presieduta da Giovanni Pitruzzella ha comminato la sanzione di un milione di euro a Trenitalia in merito al sistema di accertamento e repressione delle “irregolarità di viaggio” nel trasporto ferroviario passeggeri di media e lunga percorrenza in ambito nazionale. Molte di queste fattispecie vengono comprese nella categoria “mancanza di biglietto”. Ma la procedura, applicata rigidamente dal personale di controllo, viene giudicata “afflittiva” dall’Antitrust, perché impone al trasgressore – oltre al pagamento del prezzo dovuto per il viaggio in corso – anche una “sovrattassa” (da 50 a 200 euro) e un’ulteriore somma a titolo di “oblazione”. E ciò, si legge nelle valutazioni conclusive, accade “anche quando i passeggeri sono nell’impossibilità – per forza maggiore o addirittura disservizio imputabile alla stessa Trenitalia – di regolarizzare la propria posizione e anche a fronte di posti liberi a bordo treno”. A giudizio dell’Antitrust, insomma, “l’attuale regime di controllo dei titoli di viaggio mira non solo a reprimere gli abusi, ma è strumentale alla rigidità del sistema tariffario” in contrasto con il Codice del Consumo.”.
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