lunedì 18 novembre 2019

La ricarica telefonica premium - altra ipotesi di raggiro dei consumatori?

Ancora non è terminata la querelle delle bollette a 28 giorni, con il rimborso dovuto dalle compagnie telefoniche ai consumatori, che una nuova dubbia pratica commerciale si sta affacciando nel mercato delle telefonia mobile

Alcune associazioni dei consumatori hanno chiesto l'avvio di una istruttoria ad AGCOM e AGCM, ipotizzando potenziali pratiche commerciali da parte di Tim, Vodafone e Wind.

Stiamo parlando della recente decisione, assunta da tutti i gestori, di abbandonare le piccole ricariche (5 - 10 euro), sostituendole con ricariche  “premium”, ovvero ricariche con l'avvio di servizi a pagamento aggiuntivi che vengon addebitati al consumatore.

Cosa sta succedendo?
Quello che molti consumatori stanno notando è che se chiedono di ottenere una ricarica da 5 euro, il credito che otterrano sarà solo di 4 o 3 euro, mentre la restante somma verrà utilizzata dall'operatore telefonico per  attivare in modo automatico promozioni o bonus, come chiamate e traffico internet illimitati per 24 ore.

L'attivazione avviene in modo automatico ed in assenza di uno specifico consenso espresso dal cliente, il quale si trova "costretto" ad ottenere il non richiesto bonus.

Ciò accade, inoltre, anche per la ricarica di 10 euro: il cliente riceve 9 euro, mentre la restante porzione di denaro viene destinata ad un servizio permium, né voluta dal consumatore, né tantomeno scelta, ma addebitata dall'operatore professionale.



Vedremo, nelle prossime settimane, se tale condotta commerciale verrà considerata legittima o meno.

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