Torniamo a trattare, con la sentenza C - 609/2019, la sottoscrizione di contratti di mutuo in franchi svizzeri, vicenda che ha riguardato anche i consumatori italiani (qui un approfondimento), e che abbiamo seguito negli scorsi mesi.
Le controversie avviate in vari tribunali europei sono arrivate anche alla Corte di Giustizia, la quale è stata chiamata a valutare alcuni aspetti relativi al diritto comunitario dei consumatori.
Con la sentenza che potete leggere di seguito, la Corte ha preso posizione in merito alla possibile prescrizione del credito vantato dal consumatore verso l'istituto di credito che ha venduto questo particolare tipo di prestito.
La Corte, partendo dal presupposto che il contratto di mutuo presenta una o più clausole abusive in merito alla durata, ricalcolo della posizione etc., ha affermato il principio secondo il quale la parte debole che ignori il carattere vessatorio di tali clausole, non può essere assoggettata ad alcun termine di prescrizione della sua domanda di restituzione dei maggiori importi illegittimamente pagati in applicazione della clausola successivamente dichiarata non valida.
La Corte di Giustizia ha, sotto altro verso, evidenziato che il contratto di mutuo non soddisfa alcun requisito di trasparenza se nel descrivere il funzionamento del rapporto tra i tassi si basa sulla sola ipotesi di parità fra la moneta di conto e la moneta di pagamento, e che tale condizione rimane stabile nel corso di tutta la durata del contratto.
Corte di Giustizia UE - sentenza C- 609/2019.
Mutuo valuta estera - prescrizione by Consumatore Informato on Scribd
Nessun commento:
Posta un commento