In Italia, le ”spese vive”, morte per alcuni, si aggirano all’incirca
sui 2.500 euro a famiglia, all’anno. Parliamo di tutte quelle spese a
carico dei cittadini per sostenere lo Stato e le sue funzioni. Una
cifra che conteggia tutte le tasse, dirette e indirette tra accise, Iva,
ect.
Solo per l’energia elettrica si conteggiano circa 12 miliardi di ”
oneri di sistema”, tutto a carico dei cittadini.
Sono numerose le
segnalazioni che pervengono agli uffici della Federcontribuenti sulle
bollette dell’energia elettrica. Ci spiega il presidente Finocchiaro: « a
far lievitare i costi dell’energia elettrica ci sono incentivi,
accise ed Iva che appesantiscono la fattura, ma, soprattutto, c’è quel
60% dell’intero importo della bolletta che serve a sostenere i costi
dei combustibili utilizzati per produrre elettricità». Insomma, su una
fattura per l’energia elettrica di 100 euro, il cittadino senza
saperlo, 60 euro li spende solo di tasse. Di certo le fatture non sono
trasparenti e come per le accise della benzina, anche sulle fatture
dell’energia elettrica, troviamo costi occulti o comunque non resi noti
ai contribuenti. Infatti gli sconti concessi, ad esempio, alle
Ferrovie, vengono fatti ricadere sulle fatture emesse ai cittadini, poi
ci sono calcolate le compensazioni ambientali, sempre a carico dei
cittadini, «una forma di tassazione implicita ».Sul sistema,
l’Authority non ha alcun potere di intervento. Intanto si torna a
parlare di taglio agli incentivi per il fotovoltaico e secondo la
Federcontribuenti, se si incentivassero sempre più le rinnovabili, i
cittadini potrebbero, nel giro di un anno, pagare 7 euro in meno a
megawatt.
fonte: Federcontribuenti
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