domenica 9 dicembre 2012

Il canone RAI è legittimo e deve essere pagato

Il canone RAI è un tributo che deve essere pagato dal contribuente in ragione del suo possesso di un televisore idoneo per la ricezione di programmi televisivi.
Questa domenica vi proponiamo la sentenza della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo, la quale ha voluto chiarire la legittimità della richiesta di pagamento del canone che viene annualmente avanzata dalla RAI. 
La sentenza della Corte Europea di Strasburgo non è recentissima, in quanto è stata pronunciata nel marzo 2009, ma ci consente di tornare ad affrontare un argomento già trattato in questo blog.

- Il caso Faccio
I giudici del CEDU erano stati chiamati ad affrontare il "caso Faccio", ossia il ricorso proposto da un contribuente contro l'Italia proprio in merito al suo dovere di pagamento dell'abbonamento RAI.
Bruno Antonio Faccio aveva inoltrato, il 20 dicembre 1999, all'Ufficio abbonamenti RAI la richiesta di disdetta dall'abbonamento al servizio radiotelevisivo pubblico.
Nell'agosto del 2003, i funzionari della RAI avevano provveduto a sigillare il televisore del contribuente.
In seguito, il signor Faccio si era rivolto alla Corte Europea dei Diritti Umani ed aveva contestato l'attività dei funzionari RAI che avevano di fatto reso inutilizzabile il suo mezzo televisivo.
Egli aveva sostenuto, in particolare, che tale atto avrebbe impedito allo stesso contribuente di poter vedere i canali privati.
Il signor Faccio riteneva, quindi, sproporzionata ed iniqua l'atto di apposizione dei sigilli al proprio apparecchio televisivo.

- La sentenza del CEDU
I giudici, con la sentenza che vi proponiamo di seguito (in lingua francese), hanno respinto il ricorso proposto dal contribuente italiano, ritenendo legittima l'attività della RAI.
Il CEDU ha premesso che il canone consiste in “una imposta dovuta in ragione del possesso di un apparecchio atto a ricevere qualsiasi programma televisivo" e che quindi è dovuta da colui che possiede un mezzo finalizzato alla visione di trasmissioni televisive.
Il giudice ha aggiunto che "il canone Rai costituisce in effetti un'imposta destinata al finanziamento del servizio pubblico della radio-telediffusione" e che consente la trasmissione anche di programmi di pubblica utilità e destinati al largo pubblico.
La sentenza stabilisce, inoltre, che la misura di sottoporre a sigillo il televisore non è sproporzionata rispetto alle finalità perseguite dall'ente.
La sentenza assume rilevanza perché chiarisce, ancora una volta, le ragioni che rendono legittima la richiesta di pagamento di questa discutibile imposta.

Di seguito, la sentenza della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo.
Legittimo il canone RAI by Consumatore Informato

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