domenica 30 agosto 2020

Banco Popolare condannato per la vendita dei diamanti: si al risarcimento del danno!

Questa domenica vi segnaliamo la recente sentenza con la quale il Tribunale di Modena ha riconosciuto il diritto di un consumatore ad essere risarcito dalla perdita per l'acquisto di diamanti intervenuto presso i locali di una filiale con promotori della società Intermarket Diamond Business. Abbiamo già trattato la vicenda (vedi qui), 

Nella vicenda affrontata dal Tribunale, il consumatore aveva acquistato euro 226.594,09 euro in diamanti, dietro la garanzia che l'investimento sarebbe risultato redditizio.

Il consumatore aveva, successivamente, fatto accertare il vero valore dei diamanti, risultato decisamente inferiore a quello di vendita (euro 78.508,00) e proprio per tale differenza che il cliente della banca ha agito verso la banca, lamentando il danno sofferto anche a causa della banca.

Il Tribunale di Modena ha ritenuto di accogliere la domanda risarcitoria avanzata dal consumatore, evidenziandosi che nel caso di specie la banca non aveva operato il corretto controllo del soggetto venditore, omettendo di informare il cliente dei rischi connessi a quel tipo di acquisto.

Osserva, sul punto, il giudice modenese: "la responsabilità della banca, nel caso di specie, deve ravvisarsi o nell'esistenza di obblighi di informazione e protezione in relazione ai quali il rapporto contrattuale tra la banca e il cliente si atteggia  a mero presupposto storico (art. 1173 c.c.) o addirittura nel rapporto stesso, in quanto l'attività di vendita di beni preziosi, a cui Banco BPM ha sicuramente contribuito, può ricondursi al novero delle attività connesse a quella bancaria che l'art. 8, comma 3, del D.M. Tesoro 6 luglio 1994 definisce come "attività accessoria che comunque consente di sviluppare l'attività esercitata".

E la banca non ha, nel caso di specie, controllato le informazioni fornite al consumatore che stava concludendo il contratto di acquisto di diamanti con IDB all'interno della filiale di BPM.

La brochure di Intermarket Diamond Business, infatti, era incompleta e non chiara, non consentendo all'acquirente di comprendere in modo pieno e trasparente la natura e tipologia di acquisto a cui andava incontro.

A ciò si aggiunga, come evidenziato dal tribunale, che "l'obbligo del cui inadempimento i ricorrenti si dolgono è l'omessa informazione in ordine al fatto che il valore delle pietre acquistate non era (neppure lontanamente) pari al corrispettivo versato, tenuto conto dell'incidenza dei servizi pure elencati nelle condizioni di vendita, allegate alle proposte di acquisto, di cui Banco BPM verosimilmente aveva contezza, se doveva "segnalare" l'interesse del cliente a IDB".

E la banca non ha assunto le giuste informazioni sul valore dei diamanti, nè ha fornito corrette informazioni al cliente, così come accertato dal giudice, il quale ha condannato Banco BPM al risarcimento del danno in favore dei consumatori.  

Potete leggere, qui di seguito, la sentenza n. 1036/2020 del Tribunale di Modena.
Banco Popolare condannato per la vendita dei diamanti by Consumatore Informato on Scribd

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