Lo scorso 1° gennaio 2021 sono entrate in vigore nuove norme per i rapporti di conto corrente bancario che renderanno più difficile la vita dei consumatori italiani (ed europei) anche alla luce dalla recente crisi pandemica (ed economica).
A seguito dell'attuazione ed entrata in vigore del c.d. Regolamento UE n. 1093/2010 (c.d. Regolamento EBA), è prevista una importante novità per i conti correnti bancari che risulteranno negativi (in "rosso") per un periodo successivo a novanta giorni.
La nuova norma comunitaria prevede che nel caso di sconfinamento (ossia saldo negativo) del conto corrente di 100 euro, l'intermediario bancario si vedrà costretto a bloccare il conto corrente, non rendendolo più operativo.
Ne consegue che il correntista che si veda bloccare il conto, non potrà più pagare le bollette, vedersi accreditare lo stipendio o comunque operare attraverso quel rapporto bancario.
Nel caso di sconfinamento della c.d. “soglia di rilevanza” sia assoluta (100 o 500 euro, se si è privato nel primo caso, se si è impresa nel secondo) sia una relativa (1% dell'esposizione totale) che si protrae per oltre 90 giorni consecutivi, la banca potrà bloccare il rapporto bancario e segnalare la posizione come "in default".
Invero la stessa Banca d'Italia, con una recente nota di chiarimento (vedi qui), ha voluto ridimensionare la novità normativo, chiarendo le linee guida che dovranno essere seguite dalle banche a seguito dell'entrata in vigore Regolamento Eba ( 1 gennaio 2021).
Bankitalia ha chiarito che: "La nuova definizione di default non introduce un divieto a consentire sconfinamenti: come già ora, le banche, nel rispetto delle proprie policy, possono consentire ai clienti utilizzi del conto che comportino uno sconfinamento oltre la disponibilità presente sul conto ovvero, in caso di affidamento, oltre il limite di fido."
In altri termini, la banca ha la possibilità di poter procedere al blocco del conto in modo più immediato e, a nostro parere, con minore discrezionalità.
Il cliente non potrà più contare sulla operatività del conto corrente in rosso, in quanto la banca si vedrà costretta ad applicare in modo rigido la norma, segnalando il default del correntista.
Quest'ultimo dovrà necessariamente coprire il saldo passivo, ovvero segnalare alla propria filiale la momentanea difficoltà economica e programmare con quest'ultima un possibile piano di rientro, onde evitare il blocco del conto corrente e la segnalazione della posizione in sofferenza.
Secondo Banca d'Italia, il cliente che presenti un saldo passivo non viene segnalato immediatamente alla Centrale Rischi, ma è necessario una situazione di sofferenza consolidata con debiti scaduti o sconfinamenti in via continuativa.
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