Finalmente anche la Pubblica Amministrazione si sta, poco alla volta, adeguando alla nuova realtà digitale, proponendo i propri servizi ai cittadini con la modalità on line.
A partire dallo scorso 15 novembre, infatti, il Ministero dell' Interno ha reso operativo il progetto dei certificati digitali, consentendo ai cittadini italiani di poter accedere all'Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente (Anpr).
Il nuovo servizio digitale (clicca qui) è fruibile anche da parte dei cittadini residenti all'estero, i quali possono ottenere in modo autonomo e gratuito una serie di certificati on line.
Con l'introduzione del servizio di anagrafe digitale si dovrebbero, nel prossimo futuro, ridurre tempi e code per l'accesso ai comuni da parte dei cittadini che devono chiedere determinati certificati, con un conseguente miglioramento del servizio pubblico.
Non vi sono, però, solo dei vantaggi dall'introduzione di questa novità nella P.A. e quindi, vediamo quali sono gli aspetti positivi e negativi.
- Aspetti positivi: subito e niente bollo da 16 euro
Il nuovo servizio dell'anagrafe consente al cittadino di poter ottenere quattordici diversi tipi di certificato senza dover più pagare l'imposta di bollo, pari ad euro 16,00, per esercitare un proprio diritto.
Il Ministero ha comunicato quali sono i certificati che possono essere ottenuti gratuitamente attraverso il servizio telematico, ossia:
- nascita;
- matrimonio;
- cittadinanza;
- esistenza in vita;
- residenza;
- residenza AIRE;
- stato di famiglia;
- stato civile;
- residenza in convivenza;
- stato di famiglia AIRE;
- stato di famiglia con rapporti di parentela;
- stato libero;
- anagrafico di unione civile;
- contratto di convivenza.
Accedendo al portale, il richiedente può avanzare la richiesta del certificato, visionarlo in anteprima per verificare la correttezza dei dati e successivamente scaricarlo in formato pdf, oppure riceverlo sulla propria posta elettronica.
- Aspetti negativi: serve lo Spid
L'accesso all''anagrafe nazionale della popolazione residente (ANPR) è subordinato al possesso della propria identità digitale, ovvero lo Spid (anche carta d'identità elettronica).
E' chiaro che lo Spid ha già creato un ulteriore divario tra coloro che accedono alla rete elettronica e la porzione di popolazione che ad oggi è rimasta ancora esclusa.
Tale limite è un elemento negativo, anche se comprendiamo che la finalità perseguita è quella di portare la popolazione a munirsi di identità digitale, al fine di mutare il rapporto tra cittadini ed amministrazione pubblica, nazionale e locale.
Lo Spid non è più gratuito e quindi il cittadino che vuole munirsi dell'identità digitale è chiamato a pagare per accedere a tutti i servizi connessi, tra cui l'anagrafe digitale.
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