mercoledì 20 ottobre 2010

Da Trentino inBlu al blog: quando e come può essere ceduto il quinto


La cessione quinto dello stipendio è un finanziamento personale non finalizzato, a tasso fisso con rimborso a rate costanti, che può essere ottenuto dai lavoratori dipendenti e dai pensionati.

Differenza sostanziale rispetto al prestito personale sta nel fatto che il rimborso della rata concordata non è eseguito dal richiedente ma dal datore di lavoro nel caso di dipendenti, dall'istituto di previdenza nel caso dei pensionati. Questo pagamento avviene trattenendo l'importo concordato direttamente dallo stipendio o dalla pensione prima di questi siano versati ai legittimi titolari.

La cessione del quinto, giuridicamente parlando, si inquadra nell'articolo 1260 del codice civile come cessione di credito a terzi a titolo oneroso.

Si parla di cessione quinto giacché l'importo della rata che deve essere trattenuta dallo stipendio (o dalla pensione) per il pagamento del finanziamento ricevuto non può eccedere la quinta parte dello stipendio netto mensile, salva l'ipotesi residuale qualora sia concessa la cessione dei due quinti dello stipendio. Si parla in questo caso di prestito con delega di pagamento o "doppio quinto". E' comunque un'eccezione alla regola generale. La delega di pagamento, in questo caso, è in pratica una seconda trattenuta di aumentare massimo pari fino al 20% dello stipendio che si affianca alla rata della cessione del quinto portando la cessione totale al 40%.

Unica differenza sostanziale tra cessione quinto e delega di pagamento (o doppio quinto) e che nel primo caso il datore di lavoro è obbligato ad accettare, mentre nel secondo caso (del doppio quinto) può decidere di accettala o meno. Tale forma di cessione, legislativamente parlando, sarebbe possibile solo sullo stipendio pertanto non è teoricamente accessibile ai pensionati.

La quota di finanziamento legata alla cessione del quinto dipende dalla durata del rapporto di lavoro e dal TFR maturato. Infatti, oltre alla stabilità del posto di lavoro, l'operazione trova un'altra garanzia formale e sostanziale nel trattamento di fine rapporto maturato dal dipendente o nella pensione, che hanno una funzione di tutela per il finanziatore di fronte al rischio di perdita di lavoro, l'infortunio o rischio vita. Anche per questo motivo il debitore non può, durante il finanziamento, chiedere anticipi sul TFR. Deve inoltre sottoscrivere un'assicurazione rischio vita o rischio impiego, che garantisca in caso di mancato pagamento la copertura dell'importo ancora dovuto eventualmente eccedente il TFR cumulato. Il costo di tali assicurazioni è trattenuto direttamente dall'istituto finanziatore che versa naturalmente al richiedente un importo del finanziamento al netto dei suddetti costi.

La cessione del quinto ha trovato larga diffusione soprattutto grazie alla possibilità che concede di ricorrere a forme di finanziamento a chi abbia subito protesti o che sia considerato come cattivo o rischioso pagatore.

Possono accedere al prestito coloro possiedono una pensione:

• di anzianità
• di vecchiaia
• di reversibilità (con dei limiti)

Non possono essere oggetto di cessione del quinto le pensioni:

• di invalidità civile
• di inabilità
• le pensioni e l'assegno sociale

Non posso essere inoltre cedute le pensioni con più titolari (cointestati) e l'istituto potrebbe non accettare la cessione di una pensione di reversibilità.

Determinazione del quinto

Ai fini della determinazione del quinto, è possibile cumulare tutte le pensioni dello stesso ente e che rientrano fra quelli cedibili, se intestate alla stessa persona.
In ogni caso la rata del finanziamento non può comunque intaccare il trattamento minimo di euro 530.

L’istituto finanziatore inoltre potrebbe non considerare cedibile una pensione sulla quale è in corso un pignoramento non estinguibile. In questo caso l'importo cedibile è calcolato sino ad un quinto della pensione, meno la parte pignorata, salvo comunque il reddito minimo di euro 530.

Vincoli particolari minimi sono in vigore per i lavoratori con contratti a tempo determinato (durata minima del finanziamento non può essere mai inferiore a due anni) per gli apprendisti (alcuni istituti propongono cessione ad hoc.)

Poiché la cessione del quinto è un'operazione di credito piuttosto tutelata (dallo stipendio e dal TFR o dalla pensione) la possibilità del richiedente di accedere al finanziamento è molto alta.

L’importo massimo finanziabile dipende quindi da:

• anni di anzianità lavorativa
TFR accumulato
• importo della retribuzione o della pensione

Molti operatori propongono di ottenere un anticipo della somma finanziata prima dell'erogazione del finanziamento vero e proprio. Si sconsiglia di accettare tale modus operandi in quanto sulla somma anticipata è richiesto spesso il pagamento di ulteriori commissioni che vanno ad aumentare il costo del finanziamento.

Documentazione necessaria richiesta cessione quinto:

• dati anagrafici personali
• certificato di stipendio (per i lavoratori dipendenti), TFR maturato, eventuale pignoramento o trattenute sullo stipendio.
• ultima busta paga (o cedolino di pensione per i pensionati.)
• il benestare dell'azienda che s’impegna ad effettuare i pagamenti.
• il richiedente finanziamento dovrà inoltre disporre opportuna delega a favore del datore di lavoro, a prelevare mensilmente dallo stipendio l'importo necessario per il pagamento delle rate e per la cessione a terzi.

La cessione del quinto dello stipendio non comporta per il datore di lavoro alcun rischio. Infatti, nel caso di cessione quinto per i dipendenti di aziende private, il TFR già maturato e le quote che matureranno, sono vincolate a favore dell'istituto erogante e in caso di perdita del posto di lavoro l'istituto potrà rivalersi sul TFR maturato fino alla copertura del debito residuo. Per quanto riguarda i dipendenti pubblici non esiste alcun vincolo sul loro TFR in quanto questo è gestito dall'Inpadap e quindi non può costituire oggetto di grazia.

Elementi del contratto di cessione quinto:

• ammontare del finanziamento e modalità
• tasso d'interesse praticato (tan)
• tasso annuo effettivo globale (taeg)
• numero, importi, scadenze delle singole rate
•dettaglio delle condizioni analitiche secondo cui il taeg può essere eventualmente modificato e l'importo da causare degli oneri che sono esclusi dal calcolo del taeg
• eventuali garanzie richieste
• coperture assicurative

Estinzione anticipata:

E' sempre possibile estinguere il prestito anticipatamente rispetto al termine concordato, con il versamento del capitale residuo, degli interessi e degli altri oneri maturati fino a quel momento, oltre ad una penale di estinzione anticipata (generalmente è sempre prevista nel contratto). Tale penale è di solito dell'1%.

Quesiti:

Cosa succede se il datore di lavoro non paga le rate del finanziamento?

Può accadere che il datore di lavoro decida di non versare regolarmente le rate del finanziamento soggetto a cessione del quinto. In questi casi, il debitore principale deve avvisare la finanziaria che le somme oggetto di rimborso sono già state trattenute dal proprio stipendio, inviando, ove del caso, copia delle buste paga.

La società finanziaria può, in tali casi, chiedere il pagamento sia al datore di lavoro che al debitore principale, pretendendo da quest'ultimo di adempiere all'obbligo pecuniario disatteso dall'azienda.

Nel caso di mancato pagamento delle rate si rischia di essere segnalati al Crif?

Il mancato pagamento di una o più rate di un finanziamento con cessione del quinto non può provocare la segnalazione del debitore nella banca dati del Crif.

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