giovedì 13 gennaio 2011

Da Trentino inBlu al blog: alcuni consigli per "controllare" la bolletta energetica

Nella trasmissione di questa settimana (mercoledì ore 11:00 Radio Trentino inBlu) abbiamo proposto alcuni suggerimenti per meglio controllare il proprio consumo energetico e ridurre i costi.

Negli ultimi anni, causa la liberalizzazione del mercato dell'energia, si sono moltiplicati sia i soggetti che forniscono questo prodotto che le offerte sviluppate per venire incontro alle esigenze del consumatore finale.

Invero questo scenario ha comportato un peggioramento delle condizioni offerte al consumatore, nel senso che i prezzi si sono solo parzialmente abbassati e allo stesso tempo si è potuto osservare un incremento di pratiche di concorrenza sleale tra le varie società tali da neutralizzare i possibili effetti positivi createsi con l'apertura del mercato.


Cosa può fare l'utente per difendersi dai possibili comportamenti poco chiari del proprio fornitore di energia e gas e limitare la propria bolletta energetica? di seguito alcuni piccoli consigli.

(1) Attenzione alla bolletta: leggetela e controllate il consumo effettivo!

Non di rado i consumi addebitati con la bolletta non corrispondono a quelli effettivamente sostenuti. Abbiamo già verificato come in molti casi i documenti inviati dalla società al cliente non sono trasparenti e non indicano con chiarezza né i criteri di calcolo del prezzo applicato, né la quantità effettiva di servizio erogata al cliente.


La questione, che ha riguardato una moltitudine di consumatori, ha costretto l'Autorità garante per l'energia ad intervenire in più circostanze al fine di stabilire "come e cosa" deve contenere la bolletta dell'energia e del gas (vedasi in particolare la deliberazione 152/06 dell'Autorità "direttiva per la trasparenza dei documenti di fatturazione dei consumi e dell'elettricità".

Di recente, come già segnalato in questo blog, le società che forniscono questi servizi sono state sanzionate dalla stessa Autorità proprio per non aver seguito le linee guida in materia ed aver ripetutamente inviato ai clienti bollette non del tutto chiare e trasparenti.

E' quindi importante che il consumatore controlli regolarmente la propria bolletta e, ove dovesse riscontrare incongruenze, segnali tali difformità all'operatore.

(2) La tariffa bioraria
E' oramai una realtà per molte famiglie trentine ed è destinata a cambiare le abitudini future dei singoli consumatori.

Stiamo chiaramente parlando della tariffa bioraria, introdotta lo scorso luglio 2010 dall'Autorità per l'energia e finalizzata a creare maggior equità nei consumi e permettere, ove correttamente seguita, un risparmio per il sistema energetico nazionale e, aspetto più importante, per l'utente finale.
Come funzione la tariffa bioraria?
Riprendiamo la spiegazione presente sul sito web dell'Autorità garante e nel quale vengono chiaramente indicate le differenze di costo tra la tariffa più costosa applicata durante la settimana (dalle 8.00 alle 19.00) e quella più economica, applicata durante l'orario notturno e nei weekend (dalle 19.00 alle 8.00 - sabato e domenica - giorni festivi).

sistema di tariffe biorarie http://www.autorità.energia.it/
Con questo sistema biorario, già entrato in vigore per i nuovi contratti avviati dopo il luglio 2010, esiste una reale possibilità di risparmio per l'utente privato.

Il sistema biorario, attualmente solo transitorio e limitato ai nuovi rapporti commerciali, diverrà vincolante per tutti i consumatori a far data dal 1° gennaio 2012.

Non viene vietata la possibilità al singolo utente privato di richiedere il passaggio al sistema biorario prima del gennaio 2012: il consumatore si deve limitare a chiedere questo cambio alla società che offre il servizio di energia e gas.

L'Autorità per l'energia ha previsto l'obbligo, per gli operatori professionali, di avvertire i consumatori del passaggio dal sistema tradizionale a quello biorario. 

E' evidente che l'introduzione di questo sistema sta modificando radicalmente le abitudini degli italiani ed in particolar modo le modalità di consumo dell'energia.

Come "pesare" i propri consumi e regolari in base a queste tariffe?



La stessa Autorità viene incontro alle esigenze del consumatore e propone il "pesa consumi" che permette di comprendere quale percentuale del consumo rientra nella c.d. fascia 1 e quale nella fascia 2.

(3) occhio alle offerte dei vari operatori
Come in ogni settore del commercio, anche il servizio di fornitura dell'energia (e del gas) è oggetto di offerte e vantaggi da parte delle varie compagnie, le quali cercano regolarmente di acquisire maggiori quote di mercato ed ottenere i relativi vantaggi.

In quest'ottica, il consumatore è chiamato a valutare tutte le proposte commerciali sottoposte dalle società che intendono offrire tale servizio e scegliere quella più vantaggiosa, tenendo in debita considerazione il proprio stile di vita e quanta energia viene quotidianamente consumata.

Ancora una volta è l'Authority ad aiutarci nel comprendere meglio le varie offerte proposte dagli operatori, attraverso il servizio di confronto denominato "trova offerte" http://www.autorita.energia.it/it/trovaofferte.htm che consente di controllare le varie proposte e scegliere quella più adatta alle proprie esigenze.

(4) Fotovoltaico: perché no?
Infine appare scontato il consiglio di installare, ove possibile, un impianto fotovoltaico e quindi trasformarsi da meri consumatori di energia a produttori dell'energia, nonché venditori.

La bolletta energetica, così come riconosciuto da recenti studi, verrebbe sensibilmente abbassata con indubbio vantaggio delle tasche del consumatore. Questo vantaggio viene altresì incrementato dal bonus fiscale riconosciuto ancora di recente con la legge di stabilità finanziaria  per l'anno 2011 (ex legge finanziaria), la quale ha prorogato l'incentivo per la costruzione dell'impianto fotovoltaico.

Lo sviluppo di questa, come di altre, energia alternativa è finalizzato a migliorare il grado di efficienza energetica del consumo quotidiano e permettere, in ultima istanza, un risparmio per il singolo utente privato.

Lega Ambiente, la quale ha di recente plaudito all'iniziativa con la quale la Regione Puglia ha incentivato il fotovoltaico, chiarisce l'importanza dell'esistenza di fonti energetiche rinnovabili " Una fonte di energia è rinnovabile quando il suo sfruttamento avviene in un tempo confrontabile con quello necessario per la sua rigenerazione. A differenza dei combustibili fossili e nucleari, le fonti rinnovabili – sole, vento, mare, calore della Terra – possono essere considerate inesauribili. Spesso vengono usati come sinonimi ‘energia sostenibile’ e ‘fonti alternative’, ma sono locuzioni che possono confondere. Nella prima, dal punto di vista dell’utilizzo, può essere compreso anche l’aspetto dell’efficienza energetica. ‘Alternative’ sono invece tutte quelle fonti diverse dagli idrocarburi, nucleare incluso. Non c’è comunque una definizione univoca, esistono in diversi ambiti diverse opinioni sull’inclusione o meno di una o più fonti nel gruppo. La legge italiana, curiosamente, assimila alle rinnovabili l’energia prodotta dai rifiuti urbani e fra gli impianti che accedono alle sovvenzioni ci sono gli inceneritori.

Le vere fonti rinnovabili sono destinate a ricoprire un ruolo fondamentale nel prossimo futuro: riducendo la dipendenza dai fossili e le emissioni di gas serra, creando nuova occupazione. Con il 16% di consumo interno lordo di energia da rinnovabili, l’Italia è apparentemente nella media europea. Ma per il 65% si tratta di idroelettrico e geotermia, per il 30% di biomasse e rifiuti e soltanto per il 3% di ‘nuove’ rinnovabili, con un peso dell’eolico pari al 2,1% e del solare inferiore allo 0,15%. Segno di un’inversione di tendenza sono quei 5.991 Comuni in cui è installato almeno un impianto per l’energia pulita. Solare fotovoltaico e termico, mini idroelettrico, geotermia, impianti da biomasse, magari collegati a reti di teleriscaldamento, sono diffusi nel 79% dei municipi. E stanno dando forma a un modello di generazione distribuita che potrebbe rivoluzionare il modo di guardare all’energia e al rapporto con il territorio." (fonte http://www.legambiente.it/)

Questa scelta, quindi, comporta un vantaggio per il singolo e per la comunità.

Cosa guardare della bolletta
1. Il Quadro sintetico riporta:

a. i dati relativi alla bolletta:
- il periodo di riferimento della fatturazione (articolo 4, comma 1, lett. a);
- i dati previsti dalla normativa fiscale vigente;


b. i dati identificativi del cliente, della fornitura e del contratto:
- l’eventuale codice identificativo del cliente o del contratto o del punto di prelievo, il POD, secondo quanto previsto dalla regolazione vigente in materia (articolo 3, comma 3.4), l’indirizzo del punto di prelievo;
- le caratteristiche della fornitura (la tensione di alimentazione; la potenza disponibile; la potenza impegnata se sono previsti corrispettivi per la medesima) (articolo 3, comma 3.3);
- la tipologia contrattuale, la tariffa/opzione tariffaria, l’eventuale denominazione specifica dell’offerta contrattuale sottoscritta dal cliente (articolo 3, commi 3.1 e 3.2);


c. i dati relativi e alle letture e ai consumi (articolo 4):
- le letture o autoletture in base a cui sono stati rilevati i consumi fatturati e la relativa data o l’indicazione che i consumi sono attribuiti sulla base di stime;
- i consumi fatturati nella bolletta, specificando se si tratta di consumi stimati;


d. la sintesi degli importi dovuti per la fornitura:
- il totale fornitura di energia elettrica, al netto delle imposte;
- il totale imposte;
- la base imponibile e l’Iva;
- il totale fornitura di energia elettrica e imposte;
- gli oneri diversi da quelli dovuti per la fornitura di energia elettrica e Iva ad essi relativa;
- il totale bolletta;


e. la data entro cui deve essere effettuato il pagamento (articolo 4, comma 4.1, lett. a);

f. un rimando al quadro di dettaglio.

2. Qualora la bolletta sia emessa sulla base di una lettura o autolettura, ma faccia seguito a 
bollette emesse in base a consumi stimati vengono evidenziati in detrazione:
- con riferimento al punto c) i consumi già contabilizzati nelle precedenti bollette (articolo 4, comma 4.3);
- con riferimento al punto d) gli eventuali acconti per consumi e per imposte già fatturati in precedenti bollette.

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