giovedì 24 marzo 2011

Federcontribuenti - Il 16 aprile 2011 a Roma chiamiamo a raccolta quanti vogliono un’Italia giusta. Dove legalità fiscale non diventi vessazione. Dove il potere delle Banche non determini la vita e la morte delle aziende e dei cittadini

La Manifestazione Nazionale del 16 Aprile a Roma non vuole essere una iniziativa “contro” ma “per” costruire proposte legislative che possono essere raccolte dalle forze parlamentari sensibili ai temi che legano i cittadini al diritto – dovere di contribuire, attraverso una fiscalità equa, non vessatoria e capace di fare pagare ad ogn’uno secondo le proprie capacità contributive. Si tratta di sancire uno dei principi fondamentali della nostra Costituzione. Il 16 Aprile sarà un momento di riflessione e di proposta anche sull’altra questione nazionale che riguarda il sistema bancario, anche alla luce della recente approvazione del milleproroghe, che ha azzerato i diritti di migliaia di correntisti annullando le stesse pronunce e sentenze della Corte Costituzionale. L’Italia ha bisogno di un grande momento di partecipazione diretta da parte dei cittadini e delle imprese, per far si che questi temi diventino oggetto di confronto con le istituzioni e le forze politiche. La nostra iniziativa vuole essere un momento di “legalità” che parte dai tanti uomini e donne, dalle tante imprese ed enti, associazioni e movimenti, ma anche studiosi e intellettuali che vogliono dire la propria ed avere la possibilità di contare su tematiche fondamentali per la vita di tutti. Vogliamo con la Manifestazione di Roma affermare il principio che l’evasione fiscale e’ il male dei mali di ogni Stato, che va combattuta con ogni mezzo, ma che bisogna che le istituzioni comprendano che esiste anche chi non ha potuto pagare e non potrà mai essere equiparato a chi non ha voluto pagare. Vogliamo che il nostro Paese premi con una tassazione equa chi lavora e produce, siano essi lavoratori dipendenti e autonomi o imprese e tassi aumentando il carico fiscale chi vive di rendita e speculazione finanziaria. Chiediamo una fiscalità sostenibile per le aree maggiormente arretrate e vantaggiosa per chi non delocalizza , fa innovazione e incrementa il lavoro, condizione per garantire l’Italianità della nostra economia. Chiediamo una Magistratura tributaria indipendente dal Ministero dell’Economia e ci opponiamo alla proposta di diminuire i gradi di Giudizio.  

Chiamiamo a raccolta quante piu’ forze possibili per sostenere una riforma fiscale che parta dal basso e faccia proprie proposte di un fisco equo e giusto. In questi mesi il Governo ha istituito vari tavoli di lavoro sulla riforma fiscale senza dare voce alla società civile e al mondo delle imprese. Noi vogliamo democratizzare la questione fiscale, renderla partecipata perché in Italia finalmente diventi leva di sviluppo e di sostegno dell’economia.


12 proposte per un fisco equo

1) Subito una legge per la ristrutturazione dei debiti tributari che consenta ai contribuenti e alle imprese il pagamento con rate che non eccedano il quinto del proprio reddito o del reddito d’impresa;
2) Stop alle sanzioni tributarie per tutti coloro che si trovano in difficoltà economico-finanziarie;
3) Riforma del sistema della riscossione delle misure cautelari e stop alle vessazioni e all’abuso del diritto da parte di  Equitalia;
4) Riduzione delle aliquote delle tassazioni per i redditi di lavoro e d’impresa e aumento della tassazione per la rendita finanziaria;
5) Magistratura Tributaria indipendente dal Ministero dell’Economia e no alla riduzione dei gradi di giudizio;
6) Semplificazione burocratica nei rapporti con l’amministrazione finanziaria, potenziamento degli istituti deflativi del contenzioso, determinazione certa nei tempi di lavorazione delle pratiche;
7) Premialità per le imprese italiane che non delocalizzano all’estero;
8) Agevolazioni fiscali automatiche per le nuove imprese giovanili e per quelle con rilevanti progetti di  innovazione tecnologica;
9) Agevolazioni fiscali per tutto il comparto artigianale e del commercio di quartiere;
10) Agevolazioni fiscali quinquennali per le imprese che abbiano proprietà e gestione a maggioranza femminile;
11) Fiscalità agevolata per le aree del Paese con maggiori arretratezze strutturali e infrastrutturali;
12) Reinserimento dei crediti d’imposta automatici e stop a clik-Day


10 proposte per un nuovo rapporto con le banche

1) Abolizione della norma sull’anatocismo bancario varato con il milleproroghe;
2) Riforma delle Fondazioni Bancarie affinche’ divengano strumenti di sviluppo dei territori;
3) Portabilità gratuità dei c/c bancari;
4) Abolizione di costi aggiuntivi sulle scoperture extra fido e di commissioni “occulte” sui conti correnti bancari;
5) Divieto di variazione unilaterale dei rapporti di c/c da parte delle banche;
6) Possibilità di apertura dei conti correnti e delle carte prepagate con Iban anche a protestati,  (senza il rilascio dei carnet di assegni);
7) Divieto di partecipazione per i componenti dei CDA delle banche di potere partecipare a piu’ Consigli;
8) Abbassamento delle soglie del tasso usuraio per il credito al consumo e prestiti personali;
9) Incentivazione e semplificazione per la creazione di Società di Mutuo Soccorso;
10) Conferimento di poteri sanzionatori per il Garante dell’Utente Bancario;

fonte: www.federcontribuentitrento.it

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