Fonte: Il Fatto Quotidiano |
Come ottenere il 4% l'anno in modo sicuro? Un lettore mi manda il fascicolo informativo della polizza Double Prestige di Axa-Monte dei Paschi di Siena, chiedendo se davvero ciò sia possibile. Esso contiene infatti una simulazione costruita ipotizzando rendimenti del 4% per dieci anni a venire. Per giunta tale ipotesi ha tutta l'aria di una previsione attendibile, perché si ammanta di carattere di ufficialità. Essa, come altre analoghe, si basa su un rendimento fissato proprio a tal fine dall'organo di vigilanza. Ovvero l'Ivass che è subentrato all'Isvap.
In realtà la documentazione fornita al lettore era scaduta a fine anno, perché col 2016 il tasso da applicare era passato al 3%. Distrazione o mala fede dell'impiegato della banca? Difficile appurarlo e tutto sommato di rilevanza secondaria. Con gli attuali chiari di luna finanziari anche un 3%, stampato nero su bianco, ingenera illusioni e facilita gli inganni.
Ma soprattutto il problema è a monte, per cui il discorso trascende il caso segnalatomi e riguarda praticamente tutte le assicurazioni rivalutabili, attualmente vendute a tutto spiano da Banca Intesa, dalle Generali, dalle Poste ecc. Molti italiani se le sono lasciate rifilare, alla ricerca disperata di qualcosa di redditizio, ingannati appunto dai rendimenti fatti balenare (e magari garantiti a voce da interlocutori imbroglioni).
Fatto sta che per tutto l'anno scorso l'Ivass ha permesso e anzi imposto il 4% per i cosiddetti "progetti esemplificativi", come vengono anche chiamate le simulazioni per le forme assicurative. Quel tasso ha aiutato banche, agenti e sedicenti consulenti a intrappolare i clienti in tali polizze. Ma un'ipotesi del 4% era gonfiata nel 2015, come è gonfiato il rendimento del 3% prescritto dall'Ivass da inizio 2016 (gli assicuratori ringraziano!).
Esso può valere per titoli già posseduti e anche lì sarebbe tutto da vedere. Però le gestioni separate, cioè i portafogli cui sono agganciate le polizze vita rivalutabili, sono quanto vi sia di più oscuro lungo l'orizzonte plumbeo del risparmio gestito. Peggio persino dei fondi pensione, che è tutto dire.
Ma un 3% per i prossimi dieci anni non sta proprio in piedi. I Btp 10-ennali rendono ora sull'1,3% annuo e i 20-ennali il 2,2%. Non parliamo poi dei titoli di stato tedeschi: per sfiorare lo 0,5% annuo, bisogna caricarsi sul groppone quelli con durata fino al 2046 (!).
Ma soprattutto il problema è a monte, per cui il discorso trascende il caso segnalatomi e riguarda praticamente tutte le assicurazioni rivalutabili, attualmente vendute a tutto spiano da Banca Intesa, dalle Generali, dalle Poste ecc. Molti italiani se le sono lasciate rifilare, alla ricerca disperata di qualcosa di redditizio, ingannati appunto dai rendimenti fatti balenare (e magari garantiti a voce da interlocutori imbroglioni).
Fatto sta che per tutto l'anno scorso l'Ivass ha permesso e anzi imposto il 4% per i cosiddetti "progetti esemplificativi", come vengono anche chiamate le simulazioni per le forme assicurative. Quel tasso ha aiutato banche, agenti e sedicenti consulenti a intrappolare i clienti in tali polizze. Ma un'ipotesi del 4% era gonfiata nel 2015, come è gonfiato il rendimento del 3% prescritto dall'Ivass da inizio 2016 (gli assicuratori ringraziano!).
Esso può valere per titoli già posseduti e anche lì sarebbe tutto da vedere. Però le gestioni separate, cioè i portafogli cui sono agganciate le polizze vita rivalutabili, sono quanto vi sia di più oscuro lungo l'orizzonte plumbeo del risparmio gestito. Peggio persino dei fondi pensione, che è tutto dire.
Ma un 3% per i prossimi dieci anni non sta proprio in piedi. I Btp 10-ennali rendono ora sull'1,3% annuo e i 20-ennali il 2,2%. Non parliamo poi dei titoli di stato tedeschi: per sfiorare lo 0,5% annuo, bisogna caricarsi sul groppone quelli con durata fino al 2046 (!).
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