Abbiamo seguito con molta attenzione alla vicenda Banca Popolare di Vicenza, uno degli
esempi di scarsa trasparenza nella vendita di prodotti bancari che ha
caratterizzato gli ultimi anni il settore delle obbligazioni bancarie, ma anche l'ennesima dimostrazione che il nostro sistema bancario non prevede accurate e severe forme di controllo delle banche, finalizzato a tutelare il mercato e, in ultima istanza, gli investitori.
Appare incredibile che si sia consentito a questo istituto di credito, nonché a Veneto Banca, di poter tranquillamente posizionare sul mercato retail prodotti illiquidi, poco
trasparenti e tutt’altro che sicuri, offrendoli ai piccoli risparmiatori, in assenza di valida e completa informativa.
Un effettivo controllo da parte delle autorità garanti, Consob e Bankitalia, avrebbe evitato i gravi danni cagionati ai risparmiatori rimasti intrappolati da questi prodotti finanziari.
1.- Perché le azioni BPVI sono definite illiquide?
Le azioni del Banco Popolare di Vicenza, come altri titoli venduti negli ultimi anni, sono definiti illiquidi perché non collocati all'interno dei mercati regolamentati e sottoposti a delle limitazioni di vendita, tali da rendere difficile lo smobilizzo/vendita delle azioni/obbligazioni entro un lasso di tempo ragionevole e a condizioni di mercato soddisfacenti per il risparmiatore.
La Consob ha disciplinato la proposta/vendita di questi valori mobiliari, prevedendo peculiari obblighi
informativi da parte del funzionario di banca che propone l’acquisto di questi
valori mobiliari (vedi Comunicazione n. 9019104 del marzo 2009).
Le norme previste per la vendita di questi prodotti, come la sopra citata
comunicazione Consob, indicano determinati obblighi informativi in capo alla banca, la quale deve indicare in modo corretto e
trasparente natura e caratteristiche del titolo oggetto di vendita.
Tali obblighi, come accertato dal Tribunale di Verona, sono stati violati nella vendita dei titoli della Popolare di Vicenza (come nel caso di Veneto Banca), ove
l’interesse principale era quello di scaricare sui risparmiatori le perdite
accumulate dall’istituto di credito negli anni.
E’ noto che questi titoli sono sempre stati proposti in modo
ambiguo e poco trasparente dagli intermediari finanziari.
Ad esempio, le azioni di BPVI, con valore di vendita sino ad 62,50 euro, nell’aprile
2015 hanno subito un improvvisa contrazione, con riduzione a 48,00 euro e nei
mesi successivi il completo azzeramento dell’investimento.
2.- Mutuo + azioni Popolare
Vicenza - irregolarità accertati da AGCM
I titoli Popolare di Vicenza sono stati proposti nelle modalità più particolari alla clientela retail sono le più varie. Infatti, molto
spesso questi titoli sono stati venduti combinati ad altri prodotti bancari offerti
dallo stesso istituto di credito, quali mutui e finanziamenti, oppure per
consentire l’applicazione di condizioni contrattuali più favorevoli nei
rapporti già in essere presso la banca.
Di recente, l’Antitrust ha contestato questa condotta a Banca
Popolare di Vicenza classificando come condotta commerciale scorretta la proposizione di “mutui soci”, ove l'istituto di credito ha subordinato la concessione del
finanziamento all’acquisto di azioni della stessa banca (vedi qui).
La condotta tenuta dai dipendenti delle varie filiali è stata
bollata da AGCM come pratica commerciale scorretta per la quale
l’Antitrust ha inflitto una multa di 4 milioni e 500.000 euro Banca Popolare di
Vicenza.
3. Tribunale di Verona - si al risarcimento del danno
La vendita di titoli della Banca Popolare di Vicenza è stata affrontata dal Tribunale di Verona che ha condannato la banca al risarcimento del danno in favore di un risparmiatore vittima delle informazioni fornite dai dipendenti della banca al momento dell’acquisto delle azioni BPVI,
titoli divenuti in seguito inesigibili.
Il tribunale ha condannato la
Banca popolare di Vicenza a risarcire la cliente per la sollecitazione
all’acquisito delle azioni, ordinando alla banca di restituire, in totale, più
di 60.000,00 euro (approfondisci qui).
4. Cosa fare per recuperare quanto perso con Popolare di Vicenza?
Chi possiede questi titoli si
rende conto di non poterli più rivendere, in quanto il valore è azzerato.
Potete, in questo, caso inviare
una lettera di di reclamo alla banca, chiedendo la restituzione dei denari
perduti con l’investimento.
Nel caso di risposta negativa
della banca, potete avviare una procedura di mediazione o un ricorso al nuovo
arbitro per le controversie finanziarie (ACF).
Per maggiori informazioni, potete scrivere a info@consumatoreinformato.it.
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