sabato 19 maggio 2018

Quali le linee guida della Commissione per la tutela europea in favore dei consumatori digitali

Il recente intervento della Commissione Europea (New deal for consumers) definisce le nuove strategie che verranno seguite a livello comunitario nella legislazione in favore dei consumatori.

Il documento, che potete leggere di seguito, ha il fine di spiegare in che modo il legislatore europeo intende realizzare un corpo di norme che garantista l'effettiva tutela del consumatore comunitario e il rispetto dei propri diritti, specialmente nella nuova economia digitale.

Ed ecco che, così pare intendere da una prima lettura del documento, l'idea della Commissione sia quella di rafforzare i diritti processuali dei consumatori, anche attraverso l'azione di classe, o rafforzando i poteri di intervento e sanzionatori delle autorità nazionali (si pensi all'Antitrust in Italia).

La grande questione riguarda, oggigiorno, le nuove forme di tutela dei consumatori in rete, ed è questo il principale obiettivo perseguito dall'Unione Europea, intenta a comprendere come difendere il consumatore digitale, vittima delle truffe on line, od anche degli inadempimenti attuati dalle società della new economy.

Sinteticamente, richiamando i punti fondamentali del documento che potete trovare in calce, riprendiamo i punti principali del new deal prospettato a Bruxelles.

1. Occorre rafforzare i diritti dei consumatori online
Il mercato online dovrà essere più trasparente e finalizzato a tutelare il consumatore.
Gli acquisti digitali devono perfezionarsi all'esito di un percorso informativo, ove il contraente debole sia reso edotto della qualità del prodotto/servizio venduto; i diritti a sua disposizione; la tutela nel caso di inadempimento da parte del produttore/venditore.

Mercato trasparente vuol dire, inoltre, maggiore chiarezza nelle ricerche e comparazioni on line, al fine di poter consentire al consumatore di poter scegliere in modo sicuro ed appropriato. E come sappiamo, questo settore attualmente è estremamente generico, in quanto non è dato sapere quali siano i risultati delle ricerche telematiche; quali siano i servizi on line effettivamente gratuiti; come avviene la classificazione dei risultati all'esito della ricerca.

2. Nuovi strumenti di tutela dei consumatori per il risarcimento negli acquisti on line 
La parola d'ordine della Commissione per attuare la tutela del consumatore è "azione rappresentativa" il cui fine sarà quello di permettere ad un soggetto unico - ad esempio un'associazione dei consumatori -  di poter rappresentare tutti i consumatori interessati ad ottenere il risarcimento o la riparazione verso i venditori per il medesimo servizio.

E' chiaro che lo spirito della Commissione sia quello di favorire l'azione collettiva comunitaria, avviata da consumatori di diversi paesi interessati ad ottenere il risarcimento dai venditori e conseguenti dalla medesima pratica commerciale scorretta.

L'azione collettiva, nella versione europea, dovrebbe essere affidata esclusivamente alle associazioni dei consumatori - senza fine di lucro - con esplicito divieto di assistenza da parte degli studi legali.

3. Nuove sanzioni per le violazioni del diritto comunitario: "il danno collettivo"
Collegato al punto precedente è il danno collettivo, ossia la presenza di specifiche forme di tutela comunitaria per le c.d. “situazioni di danno collettivo”, ossia medesimi contratti di vendita, medesime pratiche commerciali scorrette, medesime sanzioni.

La medesima posizione deve prevedere una tutela collettiva in favore dei consumatori vittime del medesimo danno.

4. No alle differenze di qualità dei prodotti in consumo
Uno dei punti più interessanti, e sul quale dovremo sicuramente tornare, ha ad oggetto la ricerca della medesima qualità dei prodotti in tutta Europa.

La Commissione, portando avanti un precedente orientamento, mira a superare le differenza di qualità dei prodotti tra i vari Stati membri dell'Unione, e attraverso il contrasto delle pratiche commerciali ingannevoli delle società, assicurare che non siano commercializzati nel mercato europeo prodotti apparentemente  identici, ma che in realtà hanno evidenti differenze qualitative.

5. Condizioni migliori per le imprese comunitarie
Tutti i progetti sopra richiamati possono essere ottenuti, secondo il documento della Commissione, attraverso il miglioramento delle condizioni delle imprese, riducendo inutili oneri e spese, e dall'altra favorendo l'interazione/collaborazione tra i diversi imprenditori dei Paesi membri.

Qui di seguito, lo studio dell'Unione Europea.
New Deal Benefits for the Consumers by Consumatore Informato on Scribd

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