domenica 24 novembre 2019

Non tutte le multe prese con il telelaser sono legittime

La Cassazione torna a valutare la legittimità delle multe elevate dalla polizia locale attraverso il telelaser, ribadendo il principio secondo il quale l'ente accertatore deve fornire valida e piena prova che l'apparecchio rilevatore dell'infrazione sia scientificamente e regolarmente tarato.

Non può non negarsi che molti di noi, quando si riceve una sanzione amministrativa, si pensi sin da subito: "qui il comune vuol far cassa".

La Corte di Cassazione viene in nostro aiuto, costringendo le amministrazioni locali a fornire valida e non impungnabile prova che il mezzo elettronico utilizzato per elevare la sanzione amministrativa sia regolare  e l'infrazione certa.

E ciò perché in molti casi sta accadendo che le rilevazioni avvengono attraverso strumenti non adeguati e non tarati, sicché non è certa nemmeno la violazione contestata all'automobilista. Ed invece, secondo quello che si legge nella sentenza, l'agente che predispone il servizio di controllo di telelaser, ed eleva il verbale, deve garantire la veridicità del dato emerso dal rilevatore.

Il telelaser, infatti, assolve al ruolo di la prova scientifica privilegiata, ma solo se viene rispettata la taratura periodica, presupposto idoneo a garantirne la bontà del dato emerso all'esito del controllo della velocità. 

Solo la taratura, infatti, garantisce la certezza del dato emerso, tale dare il grado di certezza del provvedimento che in caso contrario deve essere invece dichiarato nullo per violazione delle norme del codice della strada.

Di seguito, il provvedimento della Corte di Cassazione.

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