Questa domenica torniamo a trattare le le procedure di composizione della crisi da sovraindebitamento, nuovo mezzo concesso ai consumatori per affrontare in modo più sereno la crisi finanziaria accumulata verso banche, assicurazioni o enti pubblici (vedi qui per un approfondimento).
La recente sentenza della Corte di Cassazione, con un orientamento nuovo (definitivo?), ha previsto la possibilità per i creditori privilegiati di concedere una dilazione del pagamento da parte del debitore sovra indebitato, superando il termine di un anno dal giorno dell'omologazione.
La sentenza n. 17391/2020 chiarisce, infatti, che il debitore può sottoporre all'accordo tale peculiare estensione del pagamento dei creditori privilegiati, oltre il termine previsto ex art. 8, comma 4, L. 3/2012.
Tale possibilità, però, è sottoposta ad un limite, ovverosia a patto che “si attribuisca ai titolari di tali crediti il diritto di voto a fronte della perdita economica conseguente al ritardo con cui vengono corrisposte le somme a essi spettanti o, con riferimento ai piani del consumatore, purché sia data a essi la possibilità di esprimersi in merito alla proposta del debitore”.
La possibilità che l'accordo preveda un pagamento superiore all'anno dei creditori privilegiati non è di per sè irregolare, sempreché tale "violazione della norma" sia giustificata da valutazioni di merito avanzate dai soggetti legittimati ad ottenere la soddisfazione del privilegio, il quali possono votare in tal senso.
Di seguito, la sentenza n. 17391/2020 della Suprema Corte di Cassazione.
Sovraindebitamento - creditori privilegiati possono decidere per il pagamento dilazionato by Consumatore Informato on Scribd
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