Il Consiglio di Stato conferma integralmente la sanzione amministrativa comminata dall'Antitrust a Difesa Debitori con il provvedimento n. 28476, con il quale sono state contestate alla società condotte contrarie al Codice del consumo ed in particolare forme di pubblicità ingannevole.
La vicenda, che ha riscontrato anche l'interesse di questa associazione, ha riguardato la segnalazione di pubblicità ingannevole contestata alla società attraverso la rete internet e che ha trovato definitiva conferma con la sentenza n. 4422/2024 del Consiglio di Stato.
- Il provvedimento dell'Antitrust
All'esito dell'attività investigativa avviata da AGCM, l'Autorità garante accertava violazioni al Codice del consumo da parte di Difesa Debitori, società che opera nel settore della consulenza verso i consumatori indebitati.
In particolare, l'Antitrust contestava alla debt agency condotte commerciali lesivi dei diritti dei consumatori, attraverso forme di pubblicità ingannevole e pratiche commerciali scorrette, caratterizzate da informazioni parziali ed ingannevoli.
L'Autorità accertava che nella fase precontrattuale e contrattuale, Difesa Debitori ometteva al cliente informazioni in merito alla propria attività ed ai servizi offerti, con particolare riferimento alla onerosa risoluzione del contratto.
Il sito web, in particolare, era caratterizzato da informazioni pubblicitarie fortemente ingannevoli e non veritiere, inducendo il consumatore a contattare il professionista per risolvere la propria difficile condizione economica (per un approfondimento, clicca qui).
- Il TAR conferma la sanzione amministrativa
Il provvedimento amministrativo veniva, in seguito, impugnato da Difesa Debitori e la vicenda finiva davanti al Tribunale Amministrativo Regionale (Lazio) che ha confermato la sanzione, osservando, tra l'altro che i messaggi commerciali erano idonei ad indurre in errore il consumatore ed alterare la sua volontà, assumendo una decisione che diversamente non avrebbe assunto; che l'attività commerciale svolta dal professionista riguarda un settore ove i consumatori destinatari della pratica commerciali devono essere considerati “vulnerabili”, vista la posizione debitoria, e quindi la condotta della società avrebbe dovuto essere maggiormente diligente proprio per garantire una maggiore tutela del contraente debole; che le espressioni enfatiche e rassicuranti utilizzate nel sito web («vuoi vivere senza debito? Contattaci», oppure «ritrova la serenità libero dai debiti»), nonché la rappresentazione esclusiva di risultati certi e sicuri hanno, invece, hanno potenzialmente indotto in inganno il consumatore, sicuro di poter uscire dalla posizione debitoria e che la condotta tenuta successivamente dal Professionista non ha consentito, in tutte le vicende affrontate, di poter raggiungere quanto promesso.
- Consiglio di Stato: giusta la condanna di Difesa Debitori
Il Consiglio di Stato ha definitivamente confermato la sentenza del TAR, confermando tutte le contestazioni sollevate dall'Antitrust verso la debt agency, censurando la condotta tenuta dalla società, in quanto lesiva degli interessi di una categoria di consumatori molto particolare ("vulnerabile") e quindi bisognosa di maggiore assistenza e tutela, vista la particolare posizione.
Richiamiamo, a tal proposito, un passaggio del provvedimento ove il giudice amministrativo espone in modo chiaro la condotta tenuta da Difesa Debitori, i soggetti destinatari dell'attività (consumatore vulnerabili) e la natura ingannevole dei messaggi pubblicitarie e delle pratiche commerciali poste in essere dalla società.
Osserva il Consiglio di Stato che: "non avevano indicato informazioni rilevanti e necessarie per consentire al consumatore medio di poter assumere, in modo consapevole, una decisione di natura commerciale. Non erano stati indicati, infatti, i costi fissi e percentuali che il consumatore avrebbe dovuto sostenere per i servizi fruiti, i costi in caso di eventuale recesso anticipato dal servizio, le concrete attività che si sarebbero potute svolgere, essendo fornite informazioni solo generiche anche nella pagina di atterraggio del link “Perché rivolgersi a noi”. Tenendo conto del contesto, della natura e delle caratteristiche del prodotto (come imposto dalla Corte di Giustizia dell’Unione europea), emerge, con chiarezza, come si tratti di informazioni necessarie. L’attività della Società è, infatti, rivolta ad un soggetto già esposto sul piano debitorio, e, quindi, ad un consumatore che si trova in una situazione di difficoltà e fragilità emotiva. Dinanzi a questa tipologia di consumatore era necessario esplicitare, in modo chiaro e particolarmente attento, i costi e le effettive attività che si sarebbero potute compiere, per non generare nello stesso vane speranze, alimentate proprio dalla situazione di difficoltà. Situazione che, in molti casi, poteva essersi aggravata nel periodo dell’emergenza sanitaria da Covid-19, durante il quale si era realizzata parte della pratica.".
Consiglio di Stato - Sez. VI^ - sentenza n. 4422/2024 (visibile con browser Opera - vpn attivo)
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