venerdì 28 marzo 2025

Polizze Fwu. Per molti un fallimento "vantaggioso": è un'occasione per porre un argine alle perdite

Fonte: Il Fatto Quotidiano
3 marzo 2025
Da due anni versava i premi per una polizza della lussemburghese Fwu e ora la compagnia è fallita. Che fortuna! Gli interessati si disperano, ma in realtà per molti il crac è un bene, non un male. Sfuggono un po’ malconci dalla trappola dove erano finiti e, a conti fatti, ci rimetteranno di meno.

Dai commenti sulla vicenda appare una generale ignoranza riguardo alle polizze vita Fwu con la formula dei piani di accumulo di capitale (pac), tanto apprezzata dal giornalismo economico italiano. Fra l’altro la sigla Fwu significa Forwardyou e ricorda i famigerati contratti ForYou della Banca del Salento. Marca male quando, fuori del mondo anglosassone, un prodotto finanziario ha un nome inglese; e marca malissimo, se c’è anche un accattivante You. “Ci concentriamo prima di tutto su di te”, scrive Fwu nel suo sito. Ma tutto il risparmio gestito si concentra sul cliente per spolparlo il più possibile.

Marco Vinciguerra, consulente finanziario autonomo, ha fornito al FQ i dati esatti della polizza Fwu Life di un risparmiatore. Si scopre così che il poveraccio in cinque anni ha versato 12.670 euro, di cui 11.730 euro se li sono spartiti la compagnia (9.370) e il venditore (2.360). Sono rimasti circa 950 euro, investiti per lui nella c.d. gestione separata. Quindi ora rischia di perdere solo una piccola frazione dei soldi incautamente investiti. Il grosso l’ha già perso, strangolato dalle clausole contrattuali.

In assenza del fallimento avrebbe continuato a versare le rate della polizza, non avendo capito come funzionava. Certo non gliel’ha spiegato né chi gli aveva rifilato la polizza, né l’educazione finanziaria, molto attiva nel disinformare i risparmiatori.

Le condizioni capestro di tali contratti della Fwu Life prevedevano esplicitamente per polizze lunghe “spese commerciali” dal 90% al 95% dei premi per i primi cinque anni, ma anche in generale “costi di riscatto” prima del 100% e poi del 75% fino al quarto anno dalla sottoscrizione e così perseverando, senza il minimo ritegno. Ma allora il guaio è il fallimento di Fwu? No, il nemico è la previdenza integrativa e più in generale il risparmio gestito.

D’altronde pure con normali polizze degli anni ’90 la compagnia arraffava in toto le prime due annualità, perché il cliente perdeva tutto se smetteva di pagare i premi. E però gli conveniva fare proprio così.

Interrompere i versamenti per le polizze cosiddette finanziarie è una scelta molto opportuna pure per quelle di Banca Intesa, delle Poste ecc. anche se non è all’orizzonte nessun fallimento.

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