Lo scorso 1° aprile sarebbero dovute entrare in vigore nuove regole che dovrebbero, o almeno così si spera, limitare quel fastidioso fenomeno che si è sviluppato negli ultimi anni, ossia la riduzione della quantità con mantenimento invariato del prezzo.
L'entrata in vigore della novità normativa è stata, a seguito di un intervento dell'Unione europea, rinviata al 1° ottobre 2025, al fine di discuterne alcune modifiche volte a tutelare i consumatori senza danneggiare il mercato.
Stiamo parlando della c.d. shrinkflation (sgrammatura) (vedi qui) e consiste in una pratica commerciale attraverso la quale l'azienda mantiene invariata l'immagine del prodotto (il packaging) e il prezzo, ma riduce la quantità del prodotto.
Di fatto, questa condotta poco trasparente comporta un aumento camuffato del prezzo che non viene reso noto al consumatore.
Lo abbiamo notato notato tutti al supermercato, ma il settore dove sta avendo un impatto molto diffuso è quello, cosmetico e della detergenza, ove si possono notare confezioni che, all'apparenza sono uguali, ma contengono una minore quantità.
Proprio al fine di limitare tale fenomeno, la legge 193/2024 ha previsto una regolamentazione volta a limitare la condotta commerciale, garantendo maggior trasparenza verso i consumatori.
La nuova normativa italiana: Legge n. 193/2024
Come anticipato, il nostro paese ha recentemente introdotto una regolamentazione specifica con la Legge n. 193/2024, volta a contrastare la shrinkflation e a garantire maggiore trasparenza nella vendita dei prodotti commerciali.
La norma deve trovare una applicazione in tutti i settori del commercio, prevedendo un obbligo di trasparenza sia a carico dei produttori che dei distributori, compresi supermercati e rivenditori online, i quali devono garantire che le informazioni sulla riduzione di quantità siano ben visibili ai consumatori al momento dell'acquisto.
La norma ha previsto:
- Obbligo di trasparenza: la confezione del prodotto deve indicare in modo chiaro e ben visibile la quantità del prodotto e la variazione rispetto alle versioni precedenti dello stesso prodotto. Viene introdotto l'obbligo di indicazione di una specifica dicitura "Quantità ridotta rispetto alla versione precedente".
- Sanzioni amministrative: la norma prevede, nel caso di violazione della norma, sanzioni a carico degli operatori commerciali che variano da 5.000 a 50.000 euro.
- Antitrust: il ruolo di controllo e sanzione viene affidato all'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM).
- Comunicazione preventiva: l'operatore commerciale che intende ridurre il quantitativo del prodotto senza la modifica del prezzo è obbligato alla comunicazione della variazione al Ministero delle Imprese e del Made in Italy almeno 30 giorni prima dell'entrata in vigore della modifica.
- Osservatorio dei prezzi: con il provvedimento normativo viene introdotto un un Osservatorio nazionale sui prezzi e sulle pratiche commerciali ingannevoli, con il compito di analizzare il fenomeno e fornire segnalazioni tempestive alle autorità competenti.
La norma è stata inserita nel Codice del consumo all'at. 15 bis:
"1. I produttori che immettono in commercio, anche per il tramite dei distributori operanti in Italia, un prodotto di consumo che, pur mantenendo inalterato il precedente confezionamento, ha subito una riduzione della quantità nominale e un correlato aumento del prezzo per unità di misura da essi dipendenti, informano il consumatore dell'avvenuta riduzione della quantità, tramite l'apposizione, nel campo visivo principale della confezione di vendita o in un'etichetta adesiva, della seguente dicitura: "Questa confezione contiene un prodotto inferiore di X (unità di misura) rispetto alla precedente quantità".
2. L'obbligo di informazione di cui al comma 1 si applica per un periodo di sei mesi a decorrere dalla data di immissione in commercio del prodotto interessato.
3. Le disposizioni del presente articolo si applicano a decorrere dal 1° aprile 2025.".
La segnalazione dell'UE - il rinvio al 1° ottobre 2025
Nei primi giorni dell'anno, l'Unione europea ha manifestato alcuni dubbi in merito all'efficacia della norma, prospettando una possibile procedura sanzionatoria verso l'Italia.
A livello comunitario è stato osservato che la norma nazionale potrebbe costituire un rilevante ostacolo allo sviluppo del mercato interno e che la tutela dei consumatori potrebbe essere garantita anche con altre misure.
Proprio a tale fine, è stato previsto il rinvio al 1° ottobre 2025 dell'entrata in vigore delle nuove norme.
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