domenica 17 agosto 2014

Solleciti di pagamento prescritti: è condotta commerciale scorretta!

Questa settimana vi proponiamo il recente provvedimento con il quale l'Antitrust ha sanzionato una società di recupero del credito, la GE.RI. Gestione Rischi S.r.l., per pratica commerciale scorretta.

La società avrebbe adottato, secondo quanto si legge nel provvedimento che potete leggere di seguito, condotte estremamente aggressive e poco corrette verso i debitori morosi di alcuni società per le quali ha gestito il recupero credito stragiudiziale.

L'Autorità garante ha accertato che alcuni solleciti di pagamento inoltrati dalla società di recupero crediti erano accompagnati da modalità di richiesta di pagamento aggressive e, aspetto più importanti, avevano ad oggetto presunti crediti prescritti o infondati.

Questo intervento da parte di AGCM, non il primo in materia, dimostra ancora una volta come risulti necessario sempre verificare per bene le richieste di pagamento provenienti dal creditore, o da società di recupero credito che agiscono per suo conto.

Vi proponiamo, a tal proposito, il comunicato stampa di AGCM che ha accompagnato il provvedimento  sanzionatorio nei confronti di GE.RI..

"Niente più solleciti di pagamento, effettuati con modalità scorrette e aggressive, relativamente a presunti crediti, infondati o prescritti. L’Antitrust, nella riunione del 17 luglio 2014, ha vietato la continuazione da parte della GE.RI. Gestione Rischi S.r.l. di ogni attività diretta al recupero crediti con modalità scorrette e aggressive, irrogando una sanzione di € 205.000. In particolare, l’Autorità, anche sulla scorta di numerose segnalazioni pervenute da parte di cittadini, del Gruppo Antitrust del Nucleo Tutela Mercati della Guardia di Finanza e di nove associazioni di consumatori ha accertato che la GE.RI. ha sollecitato ai consumatori il pagamento - su incarico di diversi committenti - di presunti crediti, infondati o prescritti,minacciando anche azioni legali. In alcune comunicazioni è stata addirittura preannunciata la visita di un funzionario a casa o sul posto di lavoro per “ritentare la composizione bonaria del debito”, mentre altri consumatori sono stati invitati a contattare una numerazione a pagamento, per presunte “verifiche amministrative”, pagando un costo elevato per la chiamata. Il provvedimento rientra in un settore, quello del recupero crediti in relazione al quale l’Antitrust ha già adottato numerosi provvedimenti, irrogando sanzioni per oltre 800 mila euro, in particolar modo nei confronti di società di recupero crediti responsabili di pratiche aggressive per l’inoltro di finte citazione in giudizio.".

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