venerdì 30 ottobre 2015

Equitalia–novità per chi deve pagare la cartella esattoriale

Novità per i debitori dell'Amministrazione statale o locale, chiamati da Equitalia al pagamento degli importi delle cartelle esattoriali.

La recente approvazione dei provvedimenti attuativi da parte del Consiglio dei Ministri ha introdotto alcune significative novità nel rapporto tra Equitalia ed i contribuenti.

Vediamo, nello specifico, i più significativi cambiamenti:
a. Notifica via PEC
A partire dal 1° gennaio 2016, le cartelle esattoriali che riguarderanno sia le persone fisiche che i soggetti giuridici, saranno notificati da Equitalia in via telematica, attraverso la Posta Elettronica Certificata.

La finalità perseguita dal Consiglio dei Ministri è quella di rendere più rapido e certo il procedimento di recupero coattivo dei crediti vantati nei confronti dei contribuenti, limitando il forte contenzioso tributario sviluppatosi negli ultimi anni e collegato alla validità della notifica.

b. Novità per aggio, spesa della cartella e anatocismo
Una ulteriore novità che entrerà in vigore con il prossimo anno riguarda le spese di Equitalia, usualmente addebitate al contribuente, e che dovrebbero ridursi in modo sensibile.

L'aggio, ossia il costo dell'attività svolta da Equitalia, passerà dall'attuale 8% (per le cartelle esattoriali notificate fino al prossimo 31 dicembre 2015), ad una percentuale che dovrebbe oscillare tra l'1% e il 3%.

Tale percentuale potrebbe aumentare sino al 6%, solo nel caso in cui il contribuente non provveda al pagamento della cartella entro sessanta giorni dalla notifica dell'atto da parte dell'agente per la riscossione.

Anche le spese per l'emissione della cartella, alla luce delle novità che interverranno in materia di notifica dell'atto, dovrebbero sensibilmente ridursi, con indubbio vantaggio per il debitore dello Stato.

Altro argomento di assoluta attualità ha ad oggetto l'anatocismo applicato da Equitalia agli importi pretesi verso i debitori, ossia il calcolo degli interessi su altri interessi, che scomparirà dal prossimo anno.

c. Rateizzazione della cartella
Al contribuente in oggettiva condizione di indigenza viene concessa l'opportunità di chiedere ad Equitalia di poter adempiere al proprio obbligo di pagamento verso il fisco mediante 72 rate, senza dover presentare alcun particolare documento che attesti la propria situazione reddituale, ma semplicemente autocertificando il proprio stato di difficoltà economica.

Per gli importi inferiori ad euro 50.000,00, il procedimento di rateizzazione avviene automaticamente, semplicemente inviando via pec o posta ordinaria la richiesta ad Equitalia (vedi i moduli di Equitalia), ed autocertificando il proprio reddito annuale.

Per gli importi superiori, il contribuente deve avviare un procedimento con Equitalia, al cui esito, potrà ottenere la rateizzazione del pagamento delle imposte in 72 rate.

Si ricorda che l'omesso pagamento di una o più rate comporta la perdita del beneficio previsto con l'ultima riforma normativa.

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