Nuova buona notizia per gli iscritti a Club Getaway, a seguito di un contratto concluso con l'allora Travel Sun (successivamente mutata in Atlantis e, subito dopo, in Happiness), e che non vogliono più versare le spese di gestione fino al 31 dicembre 2053.
Il Tribunale di Pesaro ha riconosciuto l'invalidità del contratto di acquisto del certificato Club Getaway, ordinando alla società Happiness di voler provvedere alla cancellazione dei consumatori dal Registro degli iscritti al club inglese.
- Contratto non valido - violazione artt. 71 e seguenti del Codice del Consumo
Il giudice pesarese è stato chiamato a valutare il rispetto delle regole nel contratto di vendita del certificato vacanza, individuando una serie di carenze tali da non consentire al consumatore di poter comprendere con trasparenza la tipologia di diritto vacanza offerto dai promotori.
Qui, potete vedere un tipico contratto venduto negli scorsi anni dalla società di Roma, ove sono genericamente indicate le caratteristiche del prodotto vacanza ceduto ai consumatori.
Il Tribunale di Pesaro è, sul punto, abbastanza chiaro, laddove evidenzia che " Il contratto non indica, infatti, la natura e l'oggetto del diritto acquistato, consistente nell'affiliazione ad un Club; difetta l'indicazione precisa del periodo di tempo in cui gli odierni ricorrenti avrebbero potuto esercitare il godimento; risulta omessa l'indicazione specifica degli immobili presso i quali esercitare il diritto vacanza; manca ogni tipo di indicazione circa le modalità di esercizio del diritto acquistato, la descrizione dei servizi e delle strutture a cui hanno diritto di accedere gli acquirenti.".
- Differenza tra quanto detto a voce e il contratto - non è valido quel contratto
Chiunque abbia vissuto questo tipo di vicenda può confermare quale sia la differenza tra quanto viene riferito dai promotori a voce, e quanto viene riportato sul contratto o, ancor peggio, solo con la successiva consegna del certificato di Getaway.
Le informazioni, non veritiere, usualmente fornite ai consumatori in questi meeting sono:
- l'acquisto di questo prodotto può essere una forma di investimento;
- il consumatore può provare il sistema fluttuante previsto e, se non soddisfatto, ottenere la vendita del prodotto, con recupero della somma investita;
- il diritto vacanza vale per parenti e figli, compresi nell'acquisto;
- esistono molte mete turistiche che sono garantite agli acquirenti;
- il cliente viene assistito per ogni questione.
Queste informazioni, come scoperto in seguito, non corrispondono al vero e lasciano quantomeno sbigottiti i consumatori che si ritrovano a dover pagare la loro iscrizione fino al 2053.
Ed è quindi il contratto che deve contenere tutte le informazioni necessarie per consentire al consumatore di poter esprimere un consenso informato, e che nel caso affrontato dal Tribunale di Pesaro, è stato considerato lacunoso e parziale.
Dopo una attenta lettura del contratto, lo stesso giudice ha dovuto ammettere che lo stesso modello sottoposto alla lettura dei consumatori non forniva i necessari dati volti a comprendere il contenuto di quanto acquistato.
Il giudice marchigiano osserva, infatti, che il contratto non prevede alcuna "specificazione del periodo durante il quale il diritto può essere esercitato e della data di decorrenza, della natura e delle condizioni di esercizio di tale diritto nello Stato in cui è situato l’immobile, nonché la descrizione dell’immobile e la sua ubicazione, gli estremi del permesso di costruire, i costi gravanti sull’acquirente".
Ed in effetti, molto spesso i consumatori vengono a conoscenza del reale contenuto del loro acquisto solo dopo essere andati in Sardegna (o Calabria) presso uno dei pochi resort convenzionati, ove viene spiegato loro la natura del certificato vacanza, i loro diritti e doveri.
"Questo diritto è per due persone. Non potete portare i vostri figli. Volete migliorare la situazione? vi conviene fare un upgrade".
Ed invece, il Tribunale di Pesaro ha accertato la nullità del contratto ed ordinato la cancellaizone dei consumatori da Club Getaway.
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