Torniamo a trattare i dark patterns, argomento che ha suscitato deciso interesse, e che rappresentata la nuova, e più estrema, forma di alterazione digitale della volontà dei consumatori e il loro repentino sviluppo ha costretto le autorità nazionali e sovranazionali ad intervenire per tutelare i mercati.
Ma cosa si intende per dark pattern e quali sono le difese previste in favore del consumatore? affrontiamo l'argomento ben sicuri che in seguito, dovremo necessariamente ritornare a trattare la questione.
- Dark patterns
Vengono usualmente definiti gli schermi oscuri (dark patterns), l'insieme delle tecniche o degli interfaccia creati nel web per manipolare, alterare o ingannare il consumatore, portandolo ad esprimere consensi, o comunque compiere determinate azioni che, se correttamente informato ed avvisato, no avrebbe mai conferito o realizzato.
Si tratta, molto spesso, di schemi fondati su un insieme di interfacce digitali, come ad esempio pagine web o applicazioni mobili, il cui fine è quello di raggirare l'interesse dell'utente ed ottenere specifici vantaggi, la gran parte delle volte di natura monetaria.
- Tipi di dark patterns
Vi sono diverse tipologie di dark patterns, come ad esempio:
Sviamento: Gli utenti vengono guidati o spinti a compiere una determinata azione deviando la loro attenzione o utilizzando indizi fuorvianti. Ad esempio, rendendo difficile trovare un pulsante per annullare l'iscrizione o posizionando un annuncio camuffato da pulsante di download.
Costi nascosti: I dettagli relativi ai prezzi o alle sottoscrizioni vengono intenzionalmente oscurati o presentati in modo confuso per rendere difficile per gli utenti comprendere il vero costo di un prodotto o servizio. Ciò può includere l'aggiunta di articoli extra al carrello della spesa senza il consenso dell'utente o l'iscrizione automatica degli utenti a servizi a pagamento aggiuntivi durante il processo di acquisto.
Continuità forzata: Gli utenti vengono automaticamente iscritti o sottoscritti a un servizio o abbonamento senza un consenso chiaro o esplicito. Annullare l'iscrizione o optare per la disattivazione di questi servizi può essere intenzionalmente complicato o richiedere molto tempo, scoraggiando gli utenti dal farlo.
Roach Motel: È facile entrare in una determinata situazione o iscriversi a un servizio, ma deliberatamente difficile uscirne o annullare l'iscrizione. Questo è spesso riscontrato nelle prove gratuite che richiedono informazioni sulla carta di credito, rendendo difficile annullare prima di essere addebitati.
Prova sociale: Gonfiare falsamente la popolarità o le recensioni positive di un prodotto o servizio per creare un senso di urgenza o pressione sociale sugli utenti. Ciò può comportare la visualizzazione di testimonianze inventate o la manipolazione artificiale di valutazioni e recensioni.
Spostamento gentile: Spingere gli utenti verso una scelta o un'azione specifica progettando l'interfaccia in modo da favorire un comportamento desiderato. Ciò può includere opzioni predefinite che favoriscono il fornitore del servizio o rendere alcune scelte più evidenti di altre.
- Le normative europee
Per far fronte a tali condotte, l’Unione europea ha adottato un complesso di norme finalizzate a rafforzare la posizione del consumatore digitale:
1. Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR) – Reg. (UE) 2016/679
Il GDPR impone che il consenso al trattamento dei dati sia libero, specifico, informato e inequivocabile. Qualsiasi interferenza che comprometta la libertà di scelta dell’utente (come i dark patterns) invalida il consenso, rendendo il trattamento illecito.
2. Direttiva 2011/83/UE sui diritti dei consumatori
Stabilisce l’obbligo di fornire informazioni chiare e comprensibili prima della conclusione di contratti online, vietando qualsiasi forma di induzione forzata o opacità contrattuale.
3. Regolamento ePrivacy
Introducendo regole più restrittive sull’uso dei cookie e del tracciamento, mira a ridurre le manipolazioni progettuali volte a ottenere consenso inconsapevole.
4. Digital Services Act (DSA) – Reg. (UE) 2022/2065
Introdotto per regolamentare i servizi digitali nell’UE, il DSA vieta esplicitamente l’uso di dark patterns da parte delle piattaforme online, imponendo obblighi di trasparenza nelle interfacce e nei sistemi di raccomandazione.
- Le Guidelines 03/2022 dell’EDPB sui Dark Patterns nei Social Media
Un documento fondamentale in questo ambito è rappresentato dalle Linee Guida 03/2022 adottate dall’European Data Protection Board (EDPB), che potete trovare in calce a questo intervento, intitolate: "Guidelines 03/2022 on deceptive design patterns in social media platform interfaces – How to recognise and avoid them"
In queste linee guida, l’EDPB:
- classifica i dark patterns utilizzati sui social media in sei categorie: overloading, skipping, stirring, hindering, fickle, left in the dark;
- sottolinea che tali tecniche violano i principi fondamentali del GDPR, in particolare quelli di trasparenza, correttezza e responsabilità;
- fornisce raccomandazioni pratiche per i titolari del trattamento, affinché progettino interfacce che agevolino decisioni consapevoli e rispettino la libertà dell’utente;
- evidenzia che l’uso di design manipolativi per ottenere il consenso rende nullo il consenso stesso, con conseguenti responsabilità giuridiche e sanzioni.
Le Linee Guida 03/2022 costituiscono quindi uno strumento tecnico e interpretativo essenziale per valutare la legittimità delle interfacce digitali anche in ambito consumeristico.
- Dark Patterns e Protezione dei Dati Personali
La connessione tra dark patterns e privacy è profonda: molte di queste pratiche sono finalizzate a estorcere consenso al trattamento dei dati personali, senza che l’utente abbia compreso appieno le conseguenze delle proprie scelte. Questo compromette non solo i diritti informativi, ma l’intero impianto di tutela previsto dal GDPR.
Guidelines on Deceptive Design Patterns in Social Media Platform Interfaces v2 en 0 by Consumatore Informato on Scribd
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