giovedì 3 marzo 2011

Da Trentino in Blu al blog: obbligazioni Argentina - a che punto siamo?

La trasmissione di Consumatore Informato di questa settimana si è interessata alle possibili soluzioni che il possessore di titoli Argentina può percorrere a distanza di quasi dieci anni dalla dichiarazione di Moratoria del debito estero da parte dello Stato Argentino.

L'argomento è già stato trattato in questo blog, ma vale la pena ritornare sul punto analizzando brevemente le soluzioni adottate dagli obbligazionisti Argentina in questi anni.

Come è oramai noto, il 22 dicembre 2001, nonostante i ripetuti interventi del Fondo Monetario Internazionale, la Repubblica Argentina dichiara la Moratoria ed interrompe il pagamento dei propri debiti nei confronti degli investitori.

Molti piccoli risparmiatori si trovano, nello spazio di pochi giorni, senza la possibilità non solo di poter percepire gli interessi collegati al titolo acquistato, ma di non poter nemmeno vendere il bond.

Negli anni si sono sviluppate diverse possibilità per l'obbligazionista per poter rientrare dei denari erroneamente investiti nelle obbligazioni Argentina.



- I concambi proposti dal Governo Argentina
La prima strada percorsa dal risparmiatore italiano (e trentino) è stata quella di accettare le inique offerte di concambio proposte dall'Argentina, la quale già nel 2005 avanzava una proposta di scambio dei titoli.

Secondo i termini dell'offerta, il risparmiatore doveva rendere il titolo caduto in default (insolvenza) e acquistarne uno con scadenza oltre il 2030 per un valore pari al 30 – 35% di quello inizialmente acquistato.

A questa offerta, che ha trovato il riscontro di parte degli investitori privati italiani, è seguita, lo scorso 30 aprile 2010, una seconda offerta formalizzata dal Governo Argentino.

Queste offerte, se da un lato hanno portato una grave perdita per i risparmiatori, dall'atro punto di vista hanno permesso a questi ultimi di ottenere una chiusura di tutta la vicenda Argentina.

Secondo il Prof. Scienza, il recupero effettivo degli obbligazionisti Argentina sarebbe stata superiore, così come chiarito qualche mese fa su questo stesso blog“Capire quanto è stato effettivamente recuperato non è immediato e varia leggermente da titolo a titolo. Nel caso in particolare dei piccoli risparmiatori, bisogna sommare cinque voci (vedi tabellina), arrivando così a circa 54 euro per ogni 100 di valore nominale delle obbligazioni originarie. È più di quanto ci si aspettava al momento dell’offerta, perché i titoli argentini sono complessivamente saliti. È però comunque meno rispetto a quanti, in barba ai tanti cattivi consigli, aderirono già nel 2005. Costoro hanno ottenuto 6,7 euro aggiuntivi grazie ai pagamenti dello strano titolo Argentina Pil 2035, con un recupero complessivo intorno ai 61 euro.”.

Ecco il calcolo proposto dal Prof. Scienza




- L'azione giudiziaria proposta contro l'Argentina con la TFA

La Task Force Argentina nasce nel settembre 2002, allorchè un gruppo di banche, attraverso l'ABI, decide di istituire un soggetto che rappresenti gli interessi dei risparmiatori di fronte allo Stato Argentino.

La TFA viene presieduta da Nicola Stock, il quale si dichiara subito fiducioso di ottenere giustizia in favore degli investitori italiani attraverso un'azione comune nei confronti del Governo Argentino.

Viene avviato un arbitrato internazionale nei cofronti dello Stato Argentino, il quale viene convenuto in giudizio di fronte al Tribunale arbitrale di New York (c.d. icsid).

A che punto siamo?


Dal comunicato si intuisce che il Giudice deciderà, a breve (!?!), se il Tribunale arbitrale è competente a decidere la causa, oppure se non esiste la giurisdizione con rinvio ad altro Organo Giurisdizionale.

In altri termini, a marzo 2011 il Tribunale non ha ancora affrontato il merito della questione, ovvero se i titoli Argentina potevano essere venduti a soggetti privati e se i piccoli risparmiatori possono ottenere giustizia nei confronti dello Stato Argentino.

L'adesione all'arbitrato non ha portato, quindi, alcuna soddisfazione in favore degli investitori.

- Azione giudiziaria nei confronti della banca intermediaria

Qui richiamiamo le considerazioni già svolte qualche tempo fa, ovvero che la strada intrapresa dai risparmiatori e finalizzata all'azione giudiziaria nei confronti delle banche ha trovato, sino ad oggi, seguito limitato ma grandi soddisfazioni.

Le azioni legali avviate dagli investitori nei confronti degli intermediari finanziari si sono moltiplicate con esiti assolutamente positivi.

I tribunali italiani hanno individuato gravi responsabilità da parte delle banche, le quali hanno venduto con eccessiva leggerezza i titoli Argentina a piccoli risparmiatori privi di esperienza e conoscenza in materia finanziaria.

I risparmiatori che hanno intrapreso la strada dell'azione civile nei confronti della banca venditrice hanno, in generale, ottenuto soddisfazione vedendo ritornare non solo il capitale investito, ma anche gli interessi legali maturati dalla data di investimento.

Questa strada, osteggiata dal sistema bancario, ha consentito al piccolo risparmiatore di ottenere giustizia ed ha costretto le banche ad adottare sistemi informativi più adeguati al servizio offerto.

Attenzione ai termini di prescrizione del diritto di risarcimento del danno contrattuale che si estinguono passati 10 anni dal momento in cui si verifica il danno (la Moratoria): per chi non lo avesse già fatto, consigliamo di inviare una lettera di diffida per l'interruzione dei termini di prescrizione.

Di seguito, un estratto della trasmissione del 2 marzo 2011.

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