venerdì 18 marzo 2011

Da Trentino inBlu al Blog: PARMALAT - Il più grande scandalo finanziario italiano. A che punto siamo?

La vicenda Parmalat

Quando lo scorso gennaio l'ex presidente di Parmalat, il Cav. Tanzi, è stato riconosciuto responsabile per il disastro finanziario della multinazionale del latte, egli ha continuato a professare la propria innocenza ed incolpare le banche, considerate vere responsabili per l'ingente debito finanziario accumulato.

La vicenda Parmalat è caratterizzata da falsi bilanci, scarsi controlli e rapporti di favore da parte di tutte le più importanti banche mondiali che hanno sempre concesso ampio credito al Gruppo leader nel settore agroalimentare.

In particolare e come accertato successivamente dalle indagini penali, sin dalla fine degli anni '90, l’esposizione di Parmalat nei confronti del sistema bancario era già estremamente elevata.

La relazione del 21 giugno 2004 redatta dal Commissario Straordinario di Parmalat Finanziaria spa puntualizza che “dal 31.12.1998 al 31.12.2003, il Gruppo ha assorbito circa 14,2 miliardi di euro di risorse finanziarie di cui 13,2 miliardi di euro sotto forma di finanziamenti direttamente forniti o ottenuti per il tramite del sistema bancario , un miliardo di euro sotto forma di flusso di cassa lordo proveniente dalle operazioni industriali”.

L'ingente debito finanziario accumulato da Parmalat è stato parzialmente coperto attraverso le emissioni di titoli obbligazionari con i quali i debiti bancari sono stati spostati dalla multinazionale agli ignari acquirenti dei titoli Parmalat, con la partecipazione, più o meno convinta, delle banche.

In realtà, il ruolo assunto dalle banche nel crac Parmalat non è stato secondario in quanto, essendo a conoscenza della reale situazione economico/finanziaria del gruppo di Collecchio, non hanno esitato a consigliare l’acquisto dei bond, rassicurando gli investitori sul buon esito dell’operazione ed “intascando” le commissioni.

Il fallimento della Parmalat, avviato con il default del debito obbligazionario dichiarato nel dicembre 2003 e certificato successivamente con il fallimento, ha causato una perdita totale pari a 14 miliardi di euro con un danno nei confronti dei risparmiatori estremamente ingente.
 
A che punto siamo?

Le tappe della vicenda giudiziaria Parmalat?

Richiamiamo il recente articolo da www.ilmessaggero.it che ha efficacemente ricostruito i vari passaggi che hanno portato alla recente condanna del Cav. Tanzi.

2003
- 19 dicembre: Bank of America disconosce l'autenticità di un documento del 6 marzo che attesta l'esistenza di posizioni in titoli e liquidità per quasi 4 miliardi di euro al 31 dicembre 2002 di pertinenza di Bonlat, società delle Isola Cayman del gruppo. Standard & Poor's declassa i titoli Parmalat a Default
- 22 dicembre: primi indagati a Milano, fra cui Tanzi.
- 27 dicembre: Calisto Tanzi viene arrestato a Milano su ordine della Procura di Parma per associazione per delinquere finalizzata alla bancarotta fraudolenta e falso in bilancio. Il 28 ordine di custodia cautelare anche della Procura milanese: aggiotaggio e false comunicazioni a revisori. Tribunale delibera l'insolvenza.

2004
- 10 febbraio: sette banche indagate a Milano per aggiotaggio: Bank of America, Citigroup, Deutsche Bank, Morgan Stanley, UBS, Popolare Lodi e la Sgr di Intesa, Nextra.
- 17 febbraio: arrestati su ordine dei pm di Parma i figli di Tanzi Stefano e Francesca, il fratello Giovanni, quattro dirigenti della holding che opera nel turismo per distrazioni di 900 mln.
- 1 marzo: Cassazione decide: a Milano la competenza delle indagini per aggiotaggio, ostacolo alla vigilanza, falso in comunicazioni. A Parma l'associazione a delinquere e bancarotta.
- 9 aprile: il Gip di Parma concede a Tanzi i domiciliari.
- 26 maggio: la Procura di Milano chiede il rinvio a giudizio per 29 persone fisiche e tre persone giuridiche, tra cui Calisto Tanzi, componenti dell'ex cda, ex sindaci, direttori, contabili, revisori dei conti, funzionari di Bank of America. Richiesta di giudizio anche per Bank of America e le società di revisione Grant Thornton e Deloitte & Touche. Le accuse: aggiotaggio, false comunicazioni dei revisori e ostacolo all'esercizio delle funzioni di vigilanza della Consob.
- 26 settembre: fine degli arresti domiciliari per Calisto Tanzi, che torna in libertà dopo 275 giorni.

2005
- 28 settembre: al via processo di Milano per Tanzi e altri 18.

2006
- 12 gennaio: difesa Tanzi sostiene in dibattimento a Milano che competente a giudicare sul caso Parmalat, anche per l'ipotesi di reato di aggiotaggio, è il tribunale di Parma dove si indaga per il reato più grave di bancarotta fraudolenta.
- 7 febbraio: i giudici della prima sezione del Tribunale di Milano respingono le eccezioni di incompetenza territoriale.

2007
- 21 maggio: i legali di Calisto Tanzi, chiedono al Tribunale di Milano un patteggiamento a due anni e otto mesi per il loro assistito. Anche altri 9 imputati chiedono il patteggiamento
- 31 maggio: il Tribunale, presieduto da Luisa Ponti, decreta «l'inammissibilità» del rito speciale disponendo, invece, la prosecuzione del giudizio a carico di Tanzi e altri imputati

2008
- 6 ottobre: Procura di Milano chiede 13 anni di reclusione per Calisto Tanzi per il crac dell'azienda emiliana.
- 9 dicembre: Si conclude con la riconferma delle richieste di condanna, la replica del procuratore aggiunto di Milano Francesco Greco al processo sul crac della società parmigiana.
- 17 dicembre: i giudici della prima sezione del Tribunale di Milano entrano in camera di consiglio per decidere la sentenza al processo Parmalat che riguarda Calisto Tanzi e altri otto imputati fra persone fisiche e giuridiche.
- 8 dicembre: Calisto Tanzi è riconosciuto colpevole di aggiotaggio, ostacolo all'attività degli organi di vigilanza, concorso in falso con i revisori e condannato a dieci anni di reclusione.

2010
- 26 maggio: la Corte di Appello di Milano conferma la sentenza di primo grado. Tanzi dovrà inoltre risarcire gli oltre 32 mila piccoli risparmiatori con 100 milioni di euro.
- 4 agosto: Napolitano revoca a Tanzi l'onorificenza come Cavaliere di Gran Croce della Repubblica, la più alta che lo Stato italiano riconosca ai suoi cittadini più meritevoli.
- 16 settembre: al processo a Parma requisitoria del pm, che ha annunciato che chiederà la condanna di tutti gli imputati.

Fonte: Il Messaggero

Infine, come detto, di recente si è concluso il processo penale di primo grado avviato al Tribunale di Parma. Il giudice ha riconosciuto la responsabilità penale di Tanzi e dei suoi collaboratori per i danni subiti anche dai risparmiatori.

Contemporaneamente è ancora in corso il processo penale avviato a Milano nei confronti di alcune grandi banche. In entrambi i procedimenti, i risparmiatori si sono costituiti parte civile ed hanno recuperato parte degli importi investiti in titoli Parmalat.
 
Di seguito potete ascoltare un estratto della trasmissione.

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