tratto da www.adrnetwork.it
In attesa che la Consulta si esprima in merito alla questione di
legittimità del tentativo di mediazione quale condizione di procedibilità,
l’ufficio legislativo del Ministero della Giustizia ha approntato un nuovo testo
che apporta alcune modifiche al precedente decreto 180/2010, nel quale
professionalità dei mediatori e tariffe sembrano essere i temi sui quali è stata
prevalentemente posta l’attenzione e che a giorni dovrebbe essere pubblicato
sulla Gazzetta Ufficiale.
Così come reso noto dalla dottoressa Augusta Iannini, capo dell’Ufficio
Legislativo del Ministero della Giustizia e ideatrice della riforma, durante una
tavola rotonda tenutasi lo scorso 28 giugno, le principali novità dovrebbero per
ora essere circoscritte ad interventi correttivi sulla qualità dei mediatori e
sul costo della mediazione.
Al riguardo dovrebbe ad esempio esser prevista l’abolizione della
maggiorazione di un quinto precedentemente applicabile per le mediazioni che si
concludevano con la proposta del mediatore, ancorché in presenza della sola
parte istante, mentre dovrebbe salire da un quinto ad un quarto quella prevista
in caso di successo della mediazione stessa.
In tema di riduzioni per le controversie rientranti nel novero delle
materie obbligatorie descritte all’art. 5 del decreto 28/2010, dovrebbe invece
essere scendere da un terzo alla metà il corrispettivo delle indennità da
corrispondere all'organismo per quei casi con valore stimato superiore ai
250.000 euro, rimanendo invece invariata la riduzione di un terzo per quelli di
valore inferiore.
Altro passaggio rilevante, sempre in tema di indennità e diritti, dovrebbe
riguardare l’ attuazione della proposta di pagamento del solo diritto fisso di
40 euro per il primo scaglione – innalzato a 50 euro per gli altri scaglioni –
nel caso in cui le parti invitate a partecipare alla mediazione disertino la
prevista riunione. In tale ipotesi pertanto agli organismi verrebbe corrisposto
il solo diritto fisso di segreteria e non più, come invece avveniva fino ad
oggi, il pagamento della prevista indennità ridotta di un terzo.
Passando invece all’altro tema affrontato nell’emanando decreto - quello
riguardante la qualità dei mediatori - le principali novità dovrebbero
riguardare il previsto aggiornamento professionale che, oltre alle già previste
18 ore biennali di formazione specifica, necessarie per mantenere la qualifica
di mediatore, parrebbe ora necessitare anche di un tirocinio assistito in almeno
venti casi di mediazione, la cui partecipazione venga garantita gratuitamente
dagli organismi, che ne disciplineranno le modalità di erogazione nei rispettivi
regolamenti.
Inoltre, gli organismi di mediazione dovranno indicare nei propri
regolamenti dei criteri per l’assegnazione delle controversie che siano
rispettosi della competenza professionale del mediatore designato, tenendo conto
della laurea conseguita e, quindi, delle specifiche competenze professionali. Si
tratterebbe in sostanza di porre una barriera alla (temuta?) trasversalità dei
mediatori, per prevenire il presunto rischio di trovarsi di fronte a persone
poco competenti.
Inutile aggiungere a riguardo che sul tema delle “competenze del
mediatore” tanto è stato detto e scritto e che, anzi, il dibattito è ancor
oggi in piena evoluzione; su tale questione rimandiamo perciò gli utenti che lo
desiderino alla lettura degli articoli specifici presenti sul sito su tale
delicata questione.
Pare infine rilevante osservare come il nuovo decreto non sembri dare
riscontro alle tanto attese indicazioni sulla presenza obbligatoria
dell’avvocato nel procedimento di mediazione, né tanto meno contenere novità
sulla obbligatorietà dell’istituto. Probabilmente tali importanti temi
necessitano ancora di attente valutazioni, essendo verosimilmente legati a
doppio filo con la ben più complessa questione dello smaltimento dell’arretrato
civile. L’avvicendamento del Ministro Alfano e la imminente pausa estiva hanno
evidentemente indotto via Arenula ad un differimento dei tempi per affrontare
tali importanti questioni, anche con l’obiettivo di valutare gli ulteriori
risultati che arriveranno dopo le modifiche apportate con il nuovo decreto
oramai prossimo alla pubblicazione in gazzetta.
(Adr Network)
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