sabato 6 agosto 2011

Modifiche nella mediazione con il nuovo Decreto del Ministro di Grazia e Giustizia


tratto da www.adrnetwork.it

In attesa che la Consulta si esprima in merito alla questione di legittimità del tentativo di mediazione quale condizione di procedibilità, l’ufficio legislativo del Ministero della Giustizia ha approntato un nuovo testo che apporta alcune modifiche al precedente decreto 180/2010, nel quale professionalità dei mediatori e tariffe sembrano essere i temi sui quali è stata prevalentemente posta l’attenzione e che a giorni dovrebbe essere pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale.
 
Così come reso noto dalla dottoressa Augusta Iannini, capo dell’Ufficio Legislativo del Ministero della Giustizia e ideatrice della riforma, durante una tavola rotonda tenutasi lo scorso 28 giugno, le principali novità dovrebbero per ora essere circoscritte ad interventi correttivi sulla qualità dei mediatori e sul costo della mediazione.
 
Al riguardo dovrebbe ad esempio esser prevista l’abolizione della maggiorazione di un quinto precedentemente applicabile per le mediazioni che si concludevano con la proposta del mediatore, ancorché in presenza della sola parte istante, mentre dovrebbe salire da un quinto ad un quarto quella prevista in caso di successo della mediazione stessa.
 
In tema di riduzioni per le controversie rientranti nel novero delle materie obbligatorie descritte all’art. 5 del decreto 28/2010, dovrebbe invece essere scendere da un terzo alla metà il corrispettivo delle indennità da corrispondere all'organismo per quei casi con valore stimato superiore ai 250.000 euro, rimanendo invece invariata la riduzione di un terzo per quelli di valore inferiore.
 
Altro passaggio rilevante, sempre in tema di indennità e diritti, dovrebbe riguardare l’ attuazione della proposta di pagamento del solo diritto fisso di 40 euro per il primo scaglione – innalzato a 50 euro per gli altri scaglioni – nel caso in cui le parti invitate a partecipare alla mediazione disertino la prevista riunione. In tale ipotesi pertanto agli organismi verrebbe corrisposto il solo diritto fisso di segreteria e non più, come invece avveniva fino ad oggi, il pagamento della prevista indennità ridotta di un terzo.
 
Passando invece all’altro tema affrontato nell’emanando decreto - quello riguardante la qualità dei mediatori - le principali novità dovrebbero riguardare il previsto aggiornamento professionale che, oltre alle già previste 18 ore biennali di formazione specifica, necessarie per mantenere la qualifica di mediatore, parrebbe ora necessitare anche di un tirocinio assistito in almeno venti casi di mediazione, la cui partecipazione venga garantita gratuitamente dagli organismi, che ne disciplineranno le modalità di erogazione nei rispettivi regolamenti.
 
Inoltre, gli organismi di mediazione dovranno indicare nei propri regolamenti dei criteri per l’assegnazione delle controversie che siano rispettosi della competenza professionale del mediatore designato, tenendo conto della laurea conseguita e, quindi, delle specifiche competenze professionali. Si tratterebbe in sostanza di porre una barriera alla (temuta?) trasversalità dei mediatori, per prevenire il presunto rischio di trovarsi di fronte a persone poco competenti.
 
Inutile aggiungere a riguardo che sul tema delle “competenze del mediatore” tanto è stato detto e scritto e che, anzi, il dibattito è ancor oggi in piena evoluzione; su tale questione rimandiamo perciò gli utenti che lo desiderino alla lettura degli articoli specifici presenti sul sito su tale delicata questione.
 
Pare infine rilevante osservare come il nuovo decreto non sembri dare riscontro alle tanto attese indicazioni sulla presenza obbligatoria dell’avvocato nel procedimento di mediazione, né tanto meno contenere novità sulla obbligatorietà dell’istituto. Probabilmente tali importanti temi necessitano ancora di attente valutazioni, essendo verosimilmente legati a doppio filo con la ben più complessa questione dello smaltimento dell’arretrato civile. L’avvicendamento del Ministro Alfano e la imminente pausa estiva hanno evidentemente indotto via Arenula ad un differimento dei tempi per affrontare tali importanti questioni, anche con l’obiettivo di valutare gli ulteriori risultati che arriveranno dopo le modifiche apportate con il nuovo decreto oramai prossimo alla pubblicazione in gazzetta.

Leonardo Fuina

(Adr Network)


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