mercoledì 26 ottobre 2011

Federcontribuenti: Rottamare le cartelle? Si, ma solo per piccole imprese e contribuenti in accertata difficoltà

« Finalmente si comincia a parlare, nei posti di comando, di aiutare i contribuenti che hanno avuto difficoltà con l'erario a rientrare dal debito » esordisce Finocchiaro, presidente della Federcontribuenti. La proposta viene dai tecnici che studiano un modo per salvare lo Stato dalla bancarotta e da una sempre più possibile condanna da parte dell'Unione Europea. Si tratta della ''Rottamazione delle cartelle esattoriali '' una proposta del presidente della commissione parlamentare di vigilanza sull'Anagrafe tributaria, Maurizio Leo (Pdl). In pratica si vogliono aiutare i contribuenti nei guai con il fisco dietro il pagamento di un forfait del 25% dell'importo iscritto a ruolo. « Questo risolverebbe in parte il problema odioso dei pignoramenti, - spiega il presidente della Federcontribuenti - e di certo ristabilirebbe un minimo di giustizia sociale, purchè, la manovra, venga estesa solo per i contribuenti e le piccole imprese in difficoltà e non sia un modo, subdolo, di varare condoni a favore dei grandi gruppi finanziari». Questa agevolazione potrebbe essere estesa anche ai debiti iscritti a ruolo per i contributi Inps, con il pagamento di un importo forfetario del 60%.
Un'altra proposta riguarda la possibilità di integrare e correggere, dietro pagamento di una penale, le dichiarazioni dei redditi relative ai periodi d'imposta per i quali i termini sono scaduti. Questo ed altro dovrebbe passare nel patito decreto sviluppo atteso fra qualche giorno. «Sono mesi che diciamo chiaramente che questa è l'unica strada percorribile se vogliamo dare respiro ai contribuenti e alle casse dello Stato. Certo non basta, ma è un inizio e la proposta ha il nostro consenso. Facciamo tuttavia notare, a Maurizio Leo, che sarebbe altresì doveroso pensare ad una rateizzazione degli importi elevati, altrimenti, la manovra sarebbe inutile e controproducente». In Italia non ci sono solo i terroristi del fisco, i grandi evasori fiscali, soprattutto la Nazione è fatta di quel 99% che sabato è scesa in piazza. È fatta di quelle imprese che danno lavoro e che vengono divorate dal fisco e da Equitalia, è fatta di contribuenti che hanno perso il lavoro o che semplicemente non riescono a pagare, puntuali, tutte quelle imposte e scadenze obbligate. Basta un ritardo per entrare nell'incubo dei tassi usurai di Equitalia e banche. «Attraverso il varo di queste proposte potremmo far rientrare tutti questi contribuenti dai debiti e al contempo salvare da morte fiscale certa centinaia di piccole imprese, riuscendo in un duplice riscatto: sociale ed economico. Dopo di che, - conclude Finocchiaro -, dobbiamo e senza perdere tempo passare alla riforma fiscale, garantendo, ai diversi strati sociali, un tetto per le imposte e per il fisco, adeguato ai redditi di ognuno».

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