sabato 19 novembre 2011

Da Trentino InBlu al blog: società di rating e giudizio di affidabilità creditizia

Un argomento molto dibattuto di recente nel nostro paese riguarda il giudizio di affidamento (c.d. rating) che viene attribuito a stati, comuni, società pubbliche, società private, debiti finanziari etc.
Molto spesso questi giudizi sono utilizzati strumentalmente dalle banche per vendere ai piccoli risparmiatori valori mobiliari, quali azioni – obbligazioni – quote di fondi comuni etc.
In cosa consiste questo giudizio e chi lo esprime?
 
a.- La agenzie di rating
Una società di rating è un soggetto indipendente che esprime una opinione, sotto forma di giudizio di merito, sul rischio di credito di società ed enti statali.

Il giudizio espresso dalle agenzie di rating è formalmente indipendente anche se non pochi dubbi si sono di recente addensati sulla effettiva autonomia di queste società.

In particolare, le più famose agenzie di rating, le americane Moody's – Standard & Poor's – Fitch's ratings, sono controllate da importanti banche d'affari e fondi comuni internazionali.

Queste agenzie di rating sono state oggetto di critiche da parte degli analisti finanziari indipendenti, i quali hanno contestato la posizione di conflitto di interessi con il resto del mercato.

Esistono, però, altre agenzie di rating appartenenti ad altri paesi come ad esempio la cinese Dagong Global, la giapponese Japan Credit Rating Agency, la canadese Dominion Bond Rating Agency.

Anche a livello europeo si sta discutendo l'ipotesi, per ora molto lontana, di introdurre una agenzia di rating pubblica, indipendente e sovranazionale (vedi infra).
 
b.- rating
Il risultato dell'attività di controllo, analisi e valutazione operato dalla singola agenzia di rating si esprime attraverso un giudizio di affidabilità del soggetto sottoposto ad analisi, il c.d. rating.

Il diverso giudizio di merito è finalizzato a chiarire la rischiosità del soggetto emittente, o dell'emissione azionaria/obbligazionaria, nel breve/medio/lungo termine.

Il giudizio è variabile, ossia il singolo soggetto viene sottoposto regolarmente ad una valutazione che può crescere o decrescere attraverso il c.d. “notch”: consiste nel cambio del giudizio di rating che può essere aumentato o “tagliato”.

Se ad esempio il giudizio di uno Stato passa da “Aaa” a “Aa1” allora abbiamo avuto un “notch” al ribasso, ovvero l'agenzia di rating ha espresso una valutazione di minor fiducia nei confronti dello Stato, manifestata attraverso il rating.

Quali sono i parametri di giudizio di affidabilità espressi dalle agenzie di rating. Ve li proponiamo di seguito.
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c.- procedimento per ottenere un giudizio di rating
Il giudizio di rating non viene predisposto da parte delle agenzie nei confronti di tutti i soggetti, pubblici o privati, o delle emissioni di prodotti finanziari, ma deve seguire un preciso percorso.

- istanza di rating
A molti non è noto che il giudizio di solvibilità viene usualmente chiesto dalla società/Stato che intende sottoporre alla valutazione indipendente dell'agenzia il proprio debito o l'emissione obbligazionaria che intende proporre sul mercato.

In base al giudizio, infatti, risulterà più agevole “piazzare” il prestito obbligazionario tra gli investitori, sia istituzionali che privati, ed ottenere il relativo importo.

Per ottenere un giudizio di rating, quindi, la società o lo Stato si rivolge all'Agenzia e chiede di essere sottoposto a valutazione. Il servizio prestato dalla società è a pagamento.

- la fase di analisi del soggetto
L'agenzia ottiene l'incarico ed opera una scrupolosa analisi di tutti i dati del soggetto richiedente, sia pubblici che privati. Acquisisce informazioni dai manager della società e accerta eventuali ulteriori dati tramite soggetti terzi. Se necessario, avvia proprie indagini in merito alla solidità finanziaria ed economica del soggetto.

- Il giudizio di rating
All'esito dell'attività di controllo ed analisi, l'intero lavoro viene sottoposto ad un soggetto collegiale, il comitato di rating, il cui compito è quello di valutare tutto il materiale raccolto ed esprimere, sottoforma di giudizio, una opinione in merito al soggetto richiedente o all'emissione obbligazionaria sottoposta a giudizio.

- Opposizione al giudizio di rating
L'Agenzia di rating comunica l'esito della propria attività alla società o allo Stato destinatari, chiarendo i termini della propria valutazione e rendendo noto, oltre al giudizio di rating, anche la il report che verrà reso pubblico ai mercati.

Il richiedente può proporre una istanza con la quale opporsi al giudizio e produrre nuovi documenti e dati al comitato. Quest'ultimo deve riunirsi e, presa visione della nuova documentazione ricevuta, deve esprimere un nuovo giudizio di affidabilità creditizia.

- Pubblicazione del giudizio di rating
All'esito del nuovo incontro, l'Agenzia di rating provvede a pubblicare il giudizio espresso rendendolo noto ai mercati, a meno che il soggetto non chieda che tale giudizio non sia sottoposto a pubblicazione.
 
d.- quanto sono attendibili questi giudizi? La proposta UE di introdurre una agenzia di rating statale
In questi ultimi anni si sono levati sempre più frequentemente critiche e dubbi in merito alle valutazioni espresse dalle società di rating le quali sono state accusate di essere in posizione di conflitto di interesse o comunque di non operare con la dovuta professionalità e trasparenza.

E' evidente che quando un'Agenzia riceve un incarico da un soggetto, pubblico o privato, di sottoporre quest'ultimo ad un giudizio in merito all'affidabilità economica di quest'ultimo, già si trova in un potenziale conflitto di interesse, in quanto “chi viene controllato è anche colui che paga per essere sottoposto a controllo”.

Un secondo conflitto di interesse potenziale è riscontrabile, come esposto in precedenza, dalla stessa composizione dei soggetti azionisti di queste società, i quali sono banche d'affari o grandi fondi comuni.

Esiste, infine, un conflitto d'interessi di riflesso, ossia il giudizio, positivo o negativo, espresso verso un soggetto può essere “influenzato” dalle conseguenze che possono riverberarsi verso altra società.

Al di là dei problemi di conflitto di interessi, dall'attività svolta da queste società si evince sempre con maggior continuità che il giudizio espresso non sempre esprime la reale situazione economica/finanziaria del soggetto sottoposto ad analisi finanziaria.

Nel passato si sono riscontrati notevoli errori di giudizio, ad esempio l'omessa corretta valutazione di Parmalat o Lehman Brothers.

Anche a livello di debito sovrano sono aumentati i casi di errata valutazione espressa dalle società di rating come accaduto per i titoli irlandesi o la recente debacle per il giudizio nei confronti della Francia.

Tale ultimo evento ha indotto la Commissione europea a riproporre l'idea di creare un'Agenzia di rating europea indipendente e statale.

In questi ultimi giorni la proposta è stata però accantonata proprio per evitare che tale soggetto vada ad allargare il mercato controllato dalle tre sorelle Moody's, Fitch, Standard and Poor's.

L'idea che si sta sviluppando è quella di prevedere sanzioni verso queste società nel caso di giudizi errati o comunque poco trasparenti.

Il fine più importante è, come dichiarato da Mario Nava, Direttore per le Istituzioni finanziarie della Commissione Europea, quello di garantire che“il giudizio dell'investitore non sia dipendente solo e soltanto dal giudizio delle agenzie di rating".

Qui un estratto della trasmissione del 18 novembre 2011.

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