La Cassazione ha chiuso, con la sentenza che potete leggere di seguito, la vicenda Windows, stabilendo il diritto per il consumatore di "non voler vedere installato sul proprio pc/tablet il sistema operativo Microsoft Windows".
La vicenda è già stata trattata in questo blog (vedi), e riguarda l'obbligo che è da sempre stato imposto a noi utenti/consumatori di dover acquistare, unitamente al pc, il sistema di Windows pre-installato, sulla base di un contratto EULA predisposto da Microsoft.
Lo squilibrio contrattuale che esiste nel contratto di licenza d'uso è stato rilevato dal Tribunale di Milano, il quale ha accertato che molte delle clausole negoziali predisposte da Microsoft violano l'art. 33 del Codice del Consumo, con conseguente nullità dell'accordo e diritto, da parte del consumatore, di veder rimosso il sistema operativo dal proprio pc.
L'azione legale, avviata verso il produttore dell'hardware (Hewlett - Packard Italia) si è trascinata fino alla Corte di Cassazione, ove ha deciso di rivolgersi la società al fine di veder riconosciuto un collegamento tra l'acquisto del computer e il sistema operativo installato al suo interno, con conseguente obbligo da parte dell'acquirente di pagare entrambi i prodotti.
La Corte di Cassazione, al contrario, ha negato l'esistenza di qualsivoglia collegamento negoziale tra i contratti di compravendita di un “notebook” e di una licenza d’uso del sistema operativo, non essendo i due schemi contrattuali finalizzati a realizzare un unico scopo.
In altri termini, l'acquirente del computer può ben utilizzare il prodotto acquisito con altro sistema operativo, e Windows non è, di conseguenza, presupposto decisivo per l'utilizzo della macchina da parte dell'utente.
Ne consegue che se al momento dell'acquisto del computer, l'acquirente esprime in modo chiaro di non volere quel sistema operativo installato sul proprio mezzo, il produttore e il venditore non possono rifiutarsi di disinstallare il sistema operativo e il consumatore non dovrà pagare nulla per il prodotto non predisposto sul proprio notebook.
Qui di seguito, la sentenza della Cassazione.
La vicenda è già stata trattata in questo blog (vedi), e riguarda l'obbligo che è da sempre stato imposto a noi utenti/consumatori di dover acquistare, unitamente al pc, il sistema di Windows pre-installato, sulla base di un contratto EULA predisposto da Microsoft.
Lo squilibrio contrattuale che esiste nel contratto di licenza d'uso è stato rilevato dal Tribunale di Milano, il quale ha accertato che molte delle clausole negoziali predisposte da Microsoft violano l'art. 33 del Codice del Consumo, con conseguente nullità dell'accordo e diritto, da parte del consumatore, di veder rimosso il sistema operativo dal proprio pc.
L'azione legale, avviata verso il produttore dell'hardware (Hewlett - Packard Italia) si è trascinata fino alla Corte di Cassazione, ove ha deciso di rivolgersi la società al fine di veder riconosciuto un collegamento tra l'acquisto del computer e il sistema operativo installato al suo interno, con conseguente obbligo da parte dell'acquirente di pagare entrambi i prodotti.
La Corte di Cassazione, al contrario, ha negato l'esistenza di qualsivoglia collegamento negoziale tra i contratti di compravendita di un “notebook” e di una licenza d’uso del sistema operativo, non essendo i due schemi contrattuali finalizzati a realizzare un unico scopo.
In altri termini, l'acquirente del computer può ben utilizzare il prodotto acquisito con altro sistema operativo, e Windows non è, di conseguenza, presupposto decisivo per l'utilizzo della macchina da parte dell'utente.
Ne consegue che se al momento dell'acquisto del computer, l'acquirente esprime in modo chiaro di non volere quel sistema operativo installato sul proprio mezzo, il produttore e il venditore non possono rifiutarsi di disinstallare il sistema operativo e il consumatore non dovrà pagare nulla per il prodotto non predisposto sul proprio notebook.
Qui di seguito, la sentenza della Cassazione.
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