Arrivati al termine del 2025, se da una parte siamo chiamati a fare un punto dell'anno appena concluso, sotto altro profilo dobbiamo proiettarci sul nuovo anno, in quanto il 2026 si presenta come un anno di transizione importante per il mercato italiano.
Da più parti si parla, sotto il profilo dei dati economici, di crescita lenta ma solida, con un miglioramento sostanziale dei redditi dei consumatori.
Premesso che non riusciamo a vedere questi segnali di crescita, pur rimanendo fiduciosi, vediamo alcune delle questioni che riguarderanno noi consumatori per il nuovo anno, dove sinteticamente dovrebbero prevalere temi quali la spesa totale in lieve aumento, inflazione in calo, atteggiamento psicologico prudente e priorità di acquisto più evolute, dove opportunità e rischi convivono.
1. Il paradosso della crescita moderata: lieve crescita del reddito e scelte più caute
Secondo le indagini di settore più recente, la spesa interna totale sarebbe in lieve, ma costante crescita, pari al +0,9%, riferita non solo ai consumi primari, ma anche agli altri settori dell'economia.
A nostro parere, l'aumento di retribuzione e occupazione è così esiguo da giustificare la lenta ripresa dei consumi, anche in considerazione all'approccio prudente dei consumatori che noi individuiamo nei seguenti motivi:
- la volatilità degli anni scorsi scoraggia i consumatori;
- la disponibilità economica non coincide più automaticamente con il desiderio di spendere;
- si privilegia la qualità alla quantità degli acquisti;
- si parla di consumatore più "maturo", ossia meno emotiva e più razionale.
Quest'ultimo aspetto è quello che abbiamo voluto aggiungere perché viene "commercializzato" da più parti, ma non ne siamo così convinti, ritenendo il consumatore non ancora totalmente attento alle proposte che riceve, anche attraverso le nuove piattaforme.
Ed infatti, si sta sviluppando un nuovo settore di mercato caratterizzato da offerte sicure, con pacchetti garantiti e garanzie sul prodotto aggiuntive, a dimostrazione del rischio che viene avvertito dai consumatori.
2. L’inflazione in calo: stabilità, ma attenzione all’effetto psicologico
L’inflazione si sta attestando attorno all’1,5% e questo dato potrebbe garantire la stabilità, ossia il presupposto necessario per l'incremento del potere di acquisto per i consumatori.
Ma questa tranquillità e sensazione di normalità può indurre il consumatore a percepire un minor rischio di spesa? o non indurlo al risparmio?
E' più probabile che in questa epoca, il consumatore guardi più al presente che al futuro e il risparmio rappresenti un aspetto secondario, in quanto il reddito viene largamento destinato al consumo corrente.
Ciò nonostante, riteniamo che serva dell'equilibrio per il consumatore e il 2026 deve essere caratterizzato da nuovi valori e tipologie di scelte.
3. Il nuovo consumatore 2026: consapevole, valoriale, selettivo
Il consumatore maturo, utilizzando questo termine abusato, passa da un nuovo approccio agli acquisto, e quindi stiamo parlando di una vera trasformazione di tipo culturale.
Il consumatore del 2026 non compra più “perché può”, ma solo se ciò che acquista ha senso ed è funzionale alle proprie idee e progetti.
Sembra una banalità, ma in verità si va oltre all'atteggiamento mentale "bulimico" ove si comprava qualsiasi cosa, specialmente se in offerta, anche se non necessario.
Le priorità si spostano su:
- Qualità duratura, invece della quantità.
- Etica e sostenibilità, per evitare sprechi e premiare aziende responsabili.
-Made in Italy autentico, come garanzia di eccellenza e tracciabilità.
E quindi cresce il grado di selezione: si compra meno, ma meglio. si compra sicuro e più vicino (dal punto di vista territoriale - km 0).
Sotto altro profilo, non possono essere ignorati i crescenti episodi di greenwashing, etichette poco trasparenti e comunicazioni valoriali fittizie, ovverosia condotte commerciali scorrette che danneggiano i consumatori, alterando il mercato.
4. Consumo 2026: i settori del nuovo mercato
Nel 2026 potrebbero risultare vincenti alcuni settori più dinamici ed attenti alle nuove dinamiche che riguardano i consumi, ed in particolare:
a.- Turismo ed esperienze
Dopo anni di restrizioni, gli italiani investono in momenti, emozioni, viaggi brevi ma frequenti.
Rischio: prezzi in forte rialzo nei periodi di punta e pratiche commerciali poco trasparenti sulla cancellazione ed offerte non trasparenti (vedasi certificati vacanza - multiproprietà).
b.- Largo consumo di qualità
Non si rinuncia ai prodotti essenziali, ma si privilegiano versioni premium e con filiera chiara.
Rischio: il consumatore potrebbe essere raggirato dalle proposte "upgrade”: aumentano i costi per maggiori servizi e qualità non sempre reale.
c.- Salute e benessere
La cura di sé è diventata prioritaria: fitness, prevenzione, alimentazione avanzata.
Rischio: proliferazione di servizi e prodotti non regolamentati, integratori miracolosi, abbonamenti vincolanti.
5. Le implicazioni per le imprese: trasparenza o perdita di fiducia
Sotto altro profilo, queste nuove tendenze costringono le aziende a un cambiamento radicale:
- Il prezzo basso non è più la leva principale.
- La trasparenza diventa un requisito, non un vantaggio competitivo.
- L’esperienza d’acquisto vale quanto il prodotto stesso.
- La comunicazione deve parlare di valori, non solo di funzionalità.
Chi non saprà offrire autenticità sincerità rischia di essere immediatamente escluso dalle scelte dei consumatori.
Segnaliamo come diventano importanti due termini: trasparenza e chiarezza
Le imprese non possono più nascondere le informazioni o tenere condotte poco trasparenti, anche perché la punizione da parte dei consumatori non è più basata sulle denunce, cause o segnalazioni all'Antitrust, ma arriva tramite il web attraverso la condanna digitale.
In altri termini, le aziende sono chiamate a tutelare la propria reputazione ed immagine, in quanto il danno reputazionale diventa più grave di quello tradizionale.
6. Le attenzioni fondamentali per il consumatore 2026
Cosa deve fare il consumatore nel 2026 per tutelare davvero il proprio potere d’acquisto?
La domanda non è semplice e possiamo solo azzardare alcuni suggerimenti, tra i quali:
a.- Controllare etichette e certificazioni, specialmente su sostenibilità e Made in Italy.
b.- Evitare finanziamenti inutili e valutare attentamente tassi e costi nascosti.
c.- Verificare le condizioni di recesso (turismo, palestre, servizi digitali).
d.- Diffidare dei claim emotivi e dei prodotti “miracolosi”.
e.- Confrontare sempre prezzi e alternative, specialmente in periodi promozionali.
f.- Una spesa consapevole è la migliore forma di tutela.
In conclusione, probabilmente con il prossimo anno si spenderà di meno perché si vuole spendere meglio.
Ed è proprio in questa consapevolezza che si trova la trasformazione più significativa del mercato italiano contemporaneo.
Di seguito, uno schema dei principali aspetti che riguardano il possibile andamento dei consumi nel 2026 e le prospettive per i consumatori.

Nessun commento:
Posta un commento