Con comunicato delle scorso 6 marzo, l'Agenzia delle Entrate ha chiarito alcuni aspetti inerenti la definizione delle controversie tributarie tra contribuente ed Amministrazione finanziaria.
In particolare, il contribuente può avviare la procedura per la definizione della sua pendenza fiscale anche attraverso il servizio telematico offerto dall'Agenzia delle Entrate.
Tale modalità, introdotta solo dal mese di marzo, consente alla parte di dialogare direttamente con l'ufficio preposto, consentendo una più rapida definizione della vicenda.
Il servizio telematico permette al contribuente di avviare la procedura, inviando la domanda di definizione agevolata delle controversie tributarie, e successivamente seguire tutti i passaggi successivi sino alla definizione della controversia.
Vi ricordiamo che le domande on line devono essere trasmesse il entro il 31 maggio 2019, termine ultimo per chiudere le liti fiscali pendenti.
Tra le liti interessate rientrano, in particolare, le controversie tributarie in cui è parte l’Agenzia delle Entrate, aventi ad oggetto atti impositivi, pendenti in ogni stato e grado di giudizio - compreso quello in Cassazione e anche a seguito di rinvio - nelle quali il ricorso sia stato notificato entro il 24 ottobre 2018, e per le quali alla data di presentazione della domanda il processo non si è concluso con pronuncia definitiva.
Non rientrano nella pace fiscale, invece, le liti aventi ad oggetto atti di mera liquidazione e riscossione, quelle di valore indeterminabile, nonché quelle relative al rifiuto alla restituzione di tributi.
Sul sito web dell'Agenzia delle Entrate potete trovare tutte le istruzioni per inviare la domanda in via telematica, accedendo alla funzione “Domanda definizione agevolata controversie tributarie pendenti - art. 6 e art. 7, comma 2 lett. b) e comma 3, Dl n. 119/2018”.
Per chi, invece, preferisce seguire la via tradizionale, può prenotare via internet l'appuntamento con l'Agenzia delle Entrate Riscossione, come da filmato che vi proponiamo qui di seguito.
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