domenica 12 marzo 2017

Poste candannata per il furto digitale subito dal cliente

Bancoposta sotto la lente della Corte di Cassazione chiamata, con la sentenza che trovate di seguito, ad accertare la responsabilità di Poste nel caso di furto nel conto corrente digitale del correntista. 

Nel caso di specie, un correntista di Bancoposta era stato oggetto di ammanchi di importi di denaro dal proprio conto conseguenti a furti digitali. I giudici trentini avevano respinto le richieste del consumatore, affermando che Poste aveva adottato le misure idonee per evitare la frode. Secondo i giudici, la misura di protezione (crittografia) era tale da escludere l'accesso e comunque rappresentava un sistema di difesa idoneo.

La Corte di Cassazione ha invece affermato che nel caso di truffa telematica - cosiddetto phishing - verso il correntista, la banca può essere responsabile per i danni sofferti del cliente, a meno che non dimostri di aver adottato tutte le misure necessari per evitare il furto digitale, secondo il criterio di diligenza del buon banchiere, secondo un sistema informatico adeguato ai rischi.

Di seguito, il provvedimento della Cassazione.
Poste italiane paga per il furto digitale subito dal cliente by Consumatore Informato on Scribd

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