venerdì 23 marzo 2018

Bene l'Antitrust che blocca gli aumenti camuffati delle compagnie telefoniche!

Consumatore Informato esprime la sua soddisfazione per il nuovo intervento con il quale l'Antitrust ha deciso di sospendere il tentativo avviato dalle compagnie telefoniche di addebitare ai consumatori gli aumenti introdotti con la fatturazione a 28 giorni.

Continua il braccio di ferro tra AGCM e le principali società del settore telefonico e dati, accusate di aver concluso un'intesa con la quale aumentare le tariffe dei servizi telefonici, nonostante il divieto alla fatturazione di 28 giorni stabilito dall'autorità garante.

La vicenda è nota e prende le mosse dalla famosa fatturazione a 28 giorni, attuata negli scorsi mesi da parte delle società del settore telefonia al fine di aumentare, in modo silenzioso, il costo per il servizio offerto al cliente (per un approfondimento, clicca qui).

Lo scorso febbraio, l’Autorità ha avviato un’indagine per accertare la sussistenza di un’intesa tra TIM, Vodafone, Fastweb e Wind Tre finalizzata ad aggirare i nuovi obblighi regolamentari e normativi introdotti dall’articolo 19 quinquiesdecies del D.L. n. 148/2017 (convertito dalla L. n. 172/2017).

L’Autorità ha ritenuto che tale accordo sia causa di un evidente danno verso i consumatori, chiamati a pagare un maggiore costo, con una spesa annuale complessiva quantificata in un canone mensile extra.

L'Autorità, con il provvedimento dello scorso 21 marzo 2018, ha ordinato agli operatori di sospendere ogni misura di aumento della bolletta, con buona pace delle compagnie telefoniche interessate ad aumentare i propri profitti.

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